Regia di Jean Eustache vedi scheda film
VOTO 9,5 TOTALE Un film eccezionale, fugace e intenso come solo i capolavori sanno esserlo. 3 ore e 30 minuti piacevolissimi nella prima parte e scioccanti nel finale-resa dei conti. Eustache sembra filmare alla Rohmer ma poi parte per la tangente e si allontana da ogni modello raggiungendo vertici incredibili di realismo e profondità espressiva. La storia che ruota intorno alla dimensione della donna nella società è orchestrata alla perfezione, ti aspetti una love-story con fuga finale e invece hai un triangolo amoroso, vuoi l'amore eterno e maledetto, lo hai sì maledetto ma reale, vivo, pulsante. L'ultima ora claustrofobica (in contrapposizione con la prima più ironica ed En plein air) è da antologia, come è impressionante il monologo-summa e messaggio dell'autore di Veronika. Raramente si vedono opere così intense e oneste. Eustache butta tutto se stesso in questo film e supera la Nouvelle Vague, supera i suoi confini per andare oltre, verso qualcosa di ancora più puro, più grande.
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Grazie per quello che hai scritto. In questi giorni della scomparsa di Rohmer sto pensando intensamente anche a Eustache e a questo suo unico film, e sono contento di aver letto nel tuo commento un accomunamento tra i due. Sono anni che non lo rivedo ma il ricordo è vivissimo. E' uno di quei film che ogni due o tre anni bisognerebbe riguardare, un po' come per tutti i film che sono viaggi di vita interiore. Ciao
E' un film meraviglioso ma poco conosciuto purtroppo, tanto è vero che ci sono pochi commenti nel sito (tutti molto belli tra l'altro), un vero peccato! L'ho visto solo una volta (ma per fortuna) al cinema durante una rassegna sulla Nouvelle Vague (forse nel 2002...) e il ricordo è ancora vivissimo come le emozioni che mi ha trasmesso, sono uscito dalla proiezione in condizioni pietose, commosso e con un magone allucinante. Hai ragione è stato un viaggio di vita interiore, ti ringrazio per i complimenti. Ciao!
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