Regia di Jean Eustache vedi scheda film
VOTO 9,5 TOTALE Un film eccezionale, fugace e intenso come solo i capolavori sanno esserlo. 3 ore e 30 minuti piacevolissimi nella prima parte e scioccanti nel finale-resa dei conti. Eustache sembra filmare alla Rohmer ma poi parte per la tangente e si allontana da ogni modello raggiungendo vertici incredibili di realismo e profondità espressiva. La storia che ruota intorno alla dimensione della donna nella società è orchestrata alla perfezione, ti aspetti una love-story con fuga finale e invece hai un triangolo amoroso, vuoi l'amore eterno e maledetto, lo hai sì maledetto ma reale, vivo, pulsante. L'ultima ora claustrofobica (in contrapposizione con la prima più ironica ed En plein air) è da antologia, come è impressionante il monologo-summa e messaggio dell'autore di Veronika. Raramente si vedono opere così intense e oneste. Eustache butta tutto se stesso in questo film e supera la Nouvelle Vague, supera i suoi confini per andare oltre, verso qualcosa di ancora più puro, più grande.
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