Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Commedia ad episodi dalla differente durata, non priva di una buona dose di ironia che emerge, però, con migliore efficacia solo nella rappresentazione di un paio di racconti leggermente più elaborati. Cast di estremo interesse, insolitamente quotato considerato il genere di riferimento.
L'arabo (**)
Una moglie infedele (Sylvia Kristel) approfitta di un finto arabo (Orazio Orlando, in realtà un italiano): lo attira nella sua abitazione, seducendolo, per poi far ricadere su di lui la responsabilità di un omicidio, vittima il marito. Passati dieci anni in carcere, il falso arabo torna a trovare la donna che non ha mai dimenticato.
Una mamma (***1/2)
Una prostituta (Monica Vitti), commossa da un ragazzino che le chiede di essere condotto a scuola, si offre per accompagnarlo, nel finto ruolo della madre. Il preside (Roberto Benigni) valuta le scarse attitudine scolastiche dell'alunno, facendo innervosire la madre putativa.
"È il secondo anno che ripete la quarta... o la quarta volta che ripete la seconda? Non sarà mica da cinque anni in prima?"
(Roberto Benigni)
La vedova (***)
La vedova (Ursula Andress) di un onorevole, appena deceduto, viene raggiunta da un fotografo invadente (Michele Placido) che le propone di tentare la carriera d'attrice. Non prima, però, di posare per un servizio fotografico piuttosto intimo.
Un pomeriggio noiosetto (*1/2)
Sposata con un marito gelosissimo, una donna (Laura Antonelli) uccide un innocente passante sottocasa, sospettato dal marito essere il suo amante.
La moglie giovane (**)
Un professore estremamente noioso (Enrico Beruschi), per quanto timorato dalla giovane moglie Giovanna (Sylvia Kristel) - ex ballerina del Crazy Horse - viene abbandonato in maniera pittoresca da quest'ultima, decisa a tornare in Francia assieme alla prole.
Attenti a quei due (**1/2)
Due ladri - Angelo (Michele Placido) e Maria (Monica Vitti) - si ritrovano più volte sulla stessa strada, intenzionati a impossessarsi di un prezioso collier rubato a una nobildonna.
La passante (**)
Una sensuale signora (Ursula Andress) esibisce ai bordi della strada un fisico perfetto, mostrando lingerie sexy celata sotto una pelliccia. È d'accordo con il titolare di una carrozzeria, che la paga per provocare incidenti stradali.
La donna d'affari (****)
Un giovane musicista (José Sacristán), da tempo attratto da una piacente ed elegante sconosciuta (Laura Antonelli) che incontra quotidianamente per strada, decide di conoscerla ottenendo, con sorpresa, un appuntamento. Scopre, inoltre, che Giovanna è brillantemente lanciata in una carriera da manager. Ogni tentativo da parte della coppia di passare nell'intimità qualche momento trova una drastica interruzione, a causa dei pressanti impegni della donna.
Antologia di racconti boccacceschi e leggermente piccanti, ambientati in tempi moderni, frutto di una coproduzione tra Italia e Spagna, diretta con buon mestiere da Luigi Zampa. Presenta episodi dalla qualità piuttosto altalenante, principalmente a causa delle durate molto differenti. Si va da veloci sketch (Una mamma, La passante) a brevi segmenti che avrebbero meritato maggior sviluppo (La vedova, La moglie giovane), per finire con un solo racconto veramente compiuto (La donna d'affari). Il contributo, in sceneggiatura, di Luis Castro, Tonino Guerra e Giorgio Salvioni si limita a proporre storie appena abbozzate, non molto diverse da quelle di una più popolare "commedia sexy" dell'epoca. L'unica grande differenza, rispetto a un film con Banfi e Vitali, consiste nel fatto che Letti selvaggi presenta un cast d'interpreti di altissimo livello, anche presenti in ruolo da semplice comparsa, in grado di rendere comunque spassosa la visione. Gli episodi che restano impressi, in maniera particolare, sono quelli interpretati da Monica Vitti, Ursula Andress e Laura Antonelli. Quello più esilarante (La donna d'affari), può invece contare sulla strepitosa performance di José Sacristán. Opera sostanzialmente del tutto tricolore, non solo per maggior partecipazione di un cast artistico italiano, ma anche per le location e per il contributo delle maestranze tecniche (Roberto Pariante figura in ruolo di aiuto regista, Armando Nannuzzi è il direttore della fotografia, Riz Ortolani cura la colonna sonora e Franco Fraticelli si occupa del montaggio). Al film, purtroppo, manca una cornice introduttiva ai singoli episodi, presentati freddamente in sequenza, l'uno dopo l'altro.
Critica
"Tardo film a episodi erotichelli firmato da un maestro della commedia come Luigi Zampa e scritto da Tonino Guerra e Giorgio Salvioni con, purtroppo, scarsa ispirazione. L'idea, da una parte, è quella di ripetere lo schema di Le dolci signore e di trasformarlo in una commedia sexy di classe con cast di serie A con star internazionali come, appunto, Ursula Andress, Laura Antonelli, Sylvia Kristel, Monica Vitti e partner maschili di diversa estrazione, ma non ancora alla loro altezza, come i giovani Roberto Benigni, Michele Placido e Orazio Orlando. Da un'altra, e ce ne accorgiamo nella versione spagnola, di unire alle quattro star internazionali due forti comici spagnoli come José Sacristán e José Lopez Vasquez, al punto che nei flani de La Vanguardia il film viene lanciato così: 'Per le quattro maggiori seduttrici del cinema internazionale i due migliori comici del cinema spagnolo'. Nello stesso flano le quattro star vengono definite: 'el sexo' (Sylvia Kristel), 'la elegancia' (Ursula Andress), 'el cuerpo' (Laura Antonelli) e 'el gancho' (Monica Vitti). Ne viene fuori un film che verrà venduto in tutto il mondo, ma che non ci apparve riuscito allora e neanche di culto ora. per Aldo Viganò, Almanacco Cinema 3: 'Se la ciambella è riuscita senza buco non è solo per colpa del regista, ma perché la logora forma del film a episodi è utilizzata unicamente per riciclare battutine e situazioni serbate nel retrobottega di sceneggiatori pur autorevoli come Tonino Guerra'. Si segnala, inoltre, come uno dei film più imbarazzanti di una coppia, forte solo sulla carta, come Vitti-Benigni; doppiatissimi non funzionano mai. Meglio il bidello Mimmo Poli. E meglio di tutti la quasi muta Sylvia Kristel nel primo episodio. Enrico Beruschi mi raccontò a Stracult: 'Zampa aveva detto: o lo fa Beruschi [il suo sketch] o non giro. Ma io allora ero uno sconosciuto. Così Sylvia Kristel mi ha trattato come fossi stato un attore vero, importante. Credeva proprio che lo fossi'. Zampa ha fatto di meglio. (...) Incasso 1.026.814.000. Uscito in Spagna come Camas caliente, in Francia come Les monstresses, in Germania come Wilde Bette - Lippenstift, in Portogallo come Com Elas Todo o Cuidato É Pouco, in Brasile come Leito Selvagem, in USA come Tigers in Lipstick. Titolo Internazionale Wild Beds. Frase di lancio: 'Spigliato, irriverente, malizioso è l'appuntamento sicuro con il cinema che diverte'. Prima: 16 marzo 1979."
(Marco Giusti) [1]
Visto censura [2]
In data 16 marzo 1979 (nulla osta n. 73240), Letti selvaggi ottiene via libera alla distribuzione, con limitazione di visione ai minori di anni 14. A nulla serve la richiesta di una ulteriore revisione cinematografica (tenutasi il 14 giugno 1979) da parte del produttore, per quanto disposto ad effettuare tagli al fine di eliminare il divieto.
Metri di pellicola dichiarati: 2960 (107' ca, a 24 fps).
Un successivo visto censura (n. 88352 del 1 agosto 1994) si esprime favorevolmente per declassare ulteriormente il divieto, ma la durata di questa seconda versione si riduce di circa 8 minuti, considerato il nuovo metraggio della pellicola (2706 metri, pari a ca 99').
Dal verbale allegato al n.o.:
"(...) Il rappresentante della produzione fa presente che il film è del 1979, diretto da un regista, Luigi Zampa, non aduso a rappresentare un corpo femminile in modo strumentale e che le scene per la presenza di altri comici, sono destinate essenzialmente a divertire il pubblico. La Commissione, dopo breve riflessione, esprime all'unanimità parere favorevole alla concessione del n.o. per la visione in pubblico senza limiti di età, ritenendo che, stante il tempo trascorso, il film non presenta più le ragioni che giustificavano il precedente divieto."
NOTE
[1] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster edizioni), pag. 257.
[2] Dal sito "Italia Taglia".
"Le due più grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina."
(Charles Bukowski)
Letti selvaggi - "La passante" (Luigi Zampa, 1979) - Clip
F.P. 02/04/2023 - Versione visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 96'16")
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