Regia di Peter Cattaneo vedi scheda film
Festa del Cinema di Roma 2019 - Selezione ufficiale.
Quando i pensieri negativi assaltano la mente, è fondamentale individuare un supporto per distogliere l'attenzione dai tarli e catapultarla su altro, in modo tale da non farsi abbattere dall'ansia e dalla paura.
Nonostante la buona volontà, la realtà piazza di sovente dei tiri mancini, irrompendo con prepotenza anche nei rifugi solitamente spensierati. In casi del genere, con il mondo che ti crolla addosso, ogni appiglio disponibile ha un valore inestimabile.
All'interno di una base militare britannica, le mogli dei soldati organizzano alcune attività ricreative, con lo scopo di distogliere la mente dalle preoccupazioni legate ai pericoli che i loro uomini corrono quotidianamente in una missione in Afghanistan.
Quando al gruppo si unisce Kate (Kristin Scott Thomas), una donna puntigliosa fino allo sfinimento, le precedenti abitudini di ritrovo stabilite da Lisa (Sharon Horgan) vengono messe in discussione.
In breve tempo, nascerà un coro, con l'obiettivo a medio termine di arrivare a esibirsi in pubblico. Nonostante alcune notizie drammatiche provenienti dal fronte, l'impegno canoro proseguirà.
Con Military waves, partorito da un soggetto ispirato a eventi reali, Peter Cattaneo ripropone una formula prossima, almeno nella combinazione degli addendi, a quella che aveva trasformato Full Monty in un successo globale.
In pratica, è una vendemmia di emozioni, con la commedia garbata in costante dialogo con il dramma, la solidarietà femminile e i conflitti tra punti di vista in opposizione, segnatamente costituiti dalla disciplina e dal partito di chi cerca solo un po' di svago.
Un'impronta leggera, che funziona senza particolari intoppi fin quando non cominciano ad accavallarsi note, per di più tutte ampiamente attese, finendo schiacciata da un surplus di dolcificante.
A tutti gli effetti, Military wives non si fa mancare nulla, purtroppo in senso negativo. A parte un utilizzo spropositato della musica che, oltre all'espressione live (riproposta senza alcuna pietà), è invadente anche nella versione strumentale, la tragedia non si fa attendere, così come la ragazza ribelle mette la testa a posto. Più in generale, ogni parametro finisce per insediarsi nella casella di rito.
D'altro canto, è anche vero che il film di Peter Cattaneo, per natura (il gruppo di protagoniste) e vicissitudini, è un tipico esemplare di prodotto per signore, da vedere di pomeriggio mentre si sorseggia un tè, quindi con un passo regolare, un vivace ed educato spirito di cameratismo al femminile, necessariamente teleguidato, con numerosi contraccolpi emotivi (anche sotto la cintola del pudore), rigorosamente spiattellati a buon mercato.
Complessivamente, questa pellicola subisce l'effetto trascinamento e perde colpi fino a trasformarsi in un canonico minestrone, incapace anche di rendere giustizia alla classe sopraffina di Kristin Scott Thomas (la distanza colossale che la separa dalle altre attrici è stridente), chiassoso e appiccicoso, sia quando sistema i cocci, sia quando sceglie quali rompere.
Di estenuante stucchevolezza e ruffianeria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta