Regia di Peter Cattaneo vedi scheda film
Peter Cattaneo riprende la formula di Full Monty, cercando di alternare dramma e commedia, ma fallisce in entrambi i campi, realizzando un'opera piatta e lacrimevole, incapace sia di divertire sia di trasmettere autentica emozione.
14° FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
Quando un reggimento di soldati britannici parte in missione per l'Afghanistan, le mogli rimangono sole nella base, nell'attesa del ritorno dei coniugi, con il timore costante di ricevere brutte notizie. L'esercito cerca di prendersene cura mettendo a disposizione le strutture della base per permettere loro di ritrovarsi insieme per attività di gruppo che le possano aiutare l'un l'altra a gestire l'ansia e la trepidazione per l'attesa. Kate (Kristin Scott Thomas) che ha già perso un figlio in guerra ed ha il marito al fronte, sfrutta la sua passione per il canto per suggerire che le mogli costituiscano un coro. Lisa (Sharon Organ) si appassiona all'idea, ma tra le due insorgono immediate divergenze sulla conduzione del coro, essendo la prima più metodica e tradizionalista, mentre la seconda vorrebbe affidarsi maggiormente all'improvvisazione ed alla spontaneità. Le altre signore, nonostante i disparati livelli di talento ed abilità vocale, accettano la sfida che le porterà fino all'invito ad esibirsi nella prestigiosa Royal Albert Hall.
Peter Cattaneo riprende, declinandola stavolta tra le mogli dei soldati canterine invece che tra i disoccupati spogliarellisti, la medesima formula del suo maggiore successo, Full Monty, seguendo le peripezie di un variegato gruppo di simpatici dilettanti alle prese con un'arte loro ignota per mostrarci soprattutto i rapporti umani e le dinamiche che si creano tra i componenti. Purtroppo in questo Military Wives non rimane traccia della freschezza e dell'originalità di quel film anni 90, ed invece di ridere ed emozionarsi si sbadiglia e si rimane persino basiti di fronte alla piattezza della messinscena. Cattaneo prova ad alternare e mescolare la commedia ed il dramma, ma con magri risultati in entrambi i campi: il film, incapace di trasmettere qualunque emozione sincera, si divide tra battute e situazioni che non fanno ridere e parti drammatiche piagnucolose e ricattatorie. Il tema del dolore della perdita di un familiare viene affrontato con stile lacrimevole, ma in fin dei conti superficiale e sbrigativo, mentre l'utilizzo di snodi narrativi già visti e rivisti ( la neo-vedova che incoraggia il coro a continuare nonostante il suo lutto...) alimenta un'impressione di scarsa originalità. La stessa rivalità tra le due protagoniste suona posticcia: demerito di una regia piatta e di una sceneggiatura mal congegnata, con dialoghi sciatti che fanno sembrare falsa ogni situazione e salti narrativi poco verosimili ed ingiustificati. Per questo motivo, anche il cast sembra ingessato, nonostante la presenza di Kristin Scott Thomas, non in grado di salvare la deludente pellicola.
Infine va rimarcato che, per un film che tratta di canto e di corali, la colonna sonora risulta particolarmente povera: a parte i pezzi eseguiti dalle signore, le scene sono spesso accompagnate da un imbarazzato silenzio.
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