Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Il colosso di Rodi è in realtà non il primo, ma il secondo film di S. Leone, avendo diretto nel 1959 Gli ultimi giorni di Pompei firmato però da Mario Bonnard. Ancora peplum, genere in gran voga allora che Leone usa più che altro come rodaggio (oltre alla gavetta consistente da aiuto regista) e a cui tenta di iniettare un minimo di ironia qua e là insieme a qualche sprazzo cruento che fa il suo effetto (nella sequenza delle torture è inusuale quella per mezzo della campana: sembra nulla, invece dev'essere veramente terribile farsi spaccare letteralmente i timpani e farsi rintronare il cervello).
Il film però, purtroppo, è puro mestiere senza guizzi, pieno di convenzioni (e di sceneggiatori: ben otto), soprattutto troppo lungo e ancora diretto senza uno stile ben definito. Soliti scontri armati, solite danze al limite del ridicolo e un finale catastrofico ben poco credibile e facile.
Musica anch'essa convenzionale di Angelo Francesco Lavagnino.
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