Trama
Una piccola squadra di soldati statunitensi si ritrova dover affrontare centinaia di combattenti talebani in un avamposto in Afghanistan.
Approfondimento
THE OUTPOST: LA BATTAGLIA DI KAMDESH
Diretto da Rod Lurie e sceneggiato da Eric Johnson, The Outpost racconta la vera storia di 54 soldati americani che hanno avuto la meglio durante un attacco massiccio sferrato contro di loro da 400 ribelli talebani poco prima che fossero mandati via dal vulnerabile Afghanistan. La battaglia di Kamdesh, così sarà noto l'episodio, è stata la più sanguinosa combattuta dalle forze americane tanto che l'unità Bravo Troop 3 61 CAV è divenuta la più decorata in 19 anni di impegno militare americano nel Paese. Sede dello scontro è stato l'avamposto Keating, originariamente costruito per coinvolgere la gente del posto in progetti di sviluppo: situato nel nord est dell'Afghanistan tra le montagne, a sole 14 miglia dal confine pakistano, era sempre a rischio attacco da parte dei talebani, costringendo gli Stati Uniti a mantenere alto il controllo. La battaglia è stata la prima in 50 anni di storia americana a portare al conferimento della medaglia d'oro a due soldati ancora in vita, il sergente Clint Romesha e lo specialista Ty Carter, per il coinvolgimento nello stesso episodio. Sul campo morirono otto soldati americani mentre quasi due dozzine rimasero feriti: quattro mesi dopo, le indagini del Pentagono rivelarono come non ci fosse motivo di piazzare le truppe americane in quella zona.
Con la direzione della fotografia di Lorenzo Senatore, le scenografie di P. Erik Carlson, i costumi di Anna Gelinova e le musiche di Larry Groupé, The Outpost trae ispirazione dal saggio The Outpost: An Untold Story of American Valor, scritto dal giornalista della CNN Jake Tapper. Tra i finanziatori del progetto c'è il produttore Paul Tamasy, che si è imbattuto quasi per caso nella storia dell'avamposto, come ha raccontato egli stesso: "Una notte stavo facendo zapping in televisione quando mi sono imbattuto in un documentario della CNN scoprendo la storia dell'avamposto Keating e le sue potenzialità cinematografiche. Guardando le immagini, sono rimasto sorpreso da come l'Intelligence militare abbia messo i soldati in un posto così pericoloso e isolato: sembrava quasi il set per un film horror. Già dal giorno dopo ho voluto approfondire la vicenda e mi sono imbattuto nel saggio di Tapper e mi sono messo all'opera per acquistarne i diritti. Il libro rivela una storia più ampia rispetto al documentario: copre un arco di tre anni e presenta diversi personaggi. Il film che volevo realizzare doveva rendere omaggio a quante più persone possibili concentrandosi sulle storie personali degli otto soldati morti: un compito non facile. Il lavoro di Tapper conta su 500 pagine e illustra l'esperienza di quattro diverse compagini di soldati dal 2006 al 2009. Eric Johnson nella sua sceneggiatura si è concentrato su una figura ben delineata anche nel libro: quella del tenente Ben Keating. Ammirato dai compagni ma anche dalla gente del posto, Keating ha avuto un profondo impatto in tutta la valle. Non si trovava però sul luogo al momento dell'attacco, avvenuto tre anni dopo la sua partenza. La sua importanza però non si può mettere in discussione, basti pensare al fatto che l'avamposto porta il suo nome. Johnson si è dunque ingegnato per far sì che la storia di Keating si intrecciasse con quella di Clint Romesha, nonostante nella vita reale i due non si sono mai incrociati".
Il cast
A dirigere The Outpost è Rod Lurie, regista statunitense. Nato nel 1952 in Israele ma cresciuto tra il Connecticut e le Hawaii, Lurie all'età di 18 anni ha frequentato la prestigiosa Accademia Militare di West Point. Dopo il diploma preso nel 1984, ha servito l'Esercito per quattro anni, spostandosi tra Europa e… Vedi tutto
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Commenti (1) vedi tutti
Tecnicamente buono, ma non coinvolge.
commento di gruvieraz