Regia di Justine Triet vedi scheda film
Sibyl (2019): locandina
FESTIVAL DI CANNES 2019 - CONCORSO Una bella ed affermata psicologa, da tempo sta riducendo il numero dei pazienti in terapia per potersi dedicare, incalzata dall'editore che ne intravede un fruttuoso business commerciale, la carriera di scrittrice. Per questo motivo, quando la donna riceve la richiesta disperate di aiuto da parte di una giovane attrice, ella cerca invano di dirottarla presso altri colleghi.
Sibyl (2019): Virginie Efira, Sandra Hüller
Sibyl (2019): Virginie Efira
Ma la ragazza, in piena crisi emotiva, vuole solo lei.
E riuscirà ad averla.
Le tensioni dell'attrice nascono dal clima imbarazzante che si è creato sul set del suo ultimo film: lei è rimasta incinta dell'affascinante co-protagonista, che tuttavia ha una relazione ufficiale con la nevrotica regista; la quale mal assimila la circostanza, e non perde occasione per devastare il già labile equilibrio della ragazza.
Sibyl (2019): Virginie Efira
Pretesa sul set dislocato per alcune riprese a Stromboli, la psicoterapeuta finirà dapprima per trarre ispirazione dalla assurda ma vera telenovela che si sta verificando su quella tribolata locatons cinematofrafica, per poi finire essa stessa in crisi, rispecchiandosi in quella situazione amorosa controversa, e rivedendo la sua, in effetti tutt'altro che dissimile. Dalla regista Justine Triet, quella del sofisticato e pungente La battaglia di Solferino (Age of panic), Sibyl purtroppo ci si presenta come una indiavolata, ma modesta commedia dei sentimenti contrastati forte di un grande cast spesso sottoutilizzato, in cui l'attore veramente convincente pare rivelarsi non tanto la protagonista Virginie Efira, quanto la neveotica Sandra Huller, fantastica nella parte della regista frustrata che tende ad arrendersi e a scappare, anche tuffandosi da uno yacht in mare aperto.
Sibyl (2019): Gaspard Ulliel, Adèle Exarchopoulos, Sandra Hüller
Sibyl (2019): Virginie Efira
Il ritmo latita spesso, la Exarchopoulos piange e basta, salvo distruggere una camera d'albergo, e il filmetto, che appare un mistero come possa figurare nella categoria del Concorso (quando un Beanpole di Balagov o un Jeanne di Dumont vengono costretti ner Certain Regard), regala pochissimi momenti validi o barlumi anche fiochi di soddisfazione.
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chissa',la Exarchopulos forse non raggiungera' mai il livelllo di "La Vita Di Adele",film che ho tanto amato....e mi sembra che lo confermi dal tuo sincero commento.....grazie Fabio.
appena visto,sceneggiatura fumosa e confusa....alla fine non so se ho preferito di piu' il film o i bei paesaggi di Stromboli....allietati da scene di sesso...
Si il film ha la capacità e la possibilità di distrarre lo spettatore con panoramiche su luoghi e corpi che si apprezzano certamente più della storia. Grazie ezio.
Eppure a me è piaciuto un sacco amici
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