L'inventore Karl Akerblom, 54 anni, il volto come quello di un bambino nonché grande ammiratore di Schubert, è un paziente del reparto psichiatrico dell'Ospedale Universitario di Upsala. Motivo? Ha massacrato di botte, senza ragione apparente, la fidanzata Pauline. Un altro paziente dell'ospedale è il professor Osvald Vogler. I due uomini stringono amicizia e insieme progettano di girare un film che si intitolerà _La gioia della ragazza gioiosa_.
Note
Parabola sulla vita e la morte, unite da una sola Grande Follia, come solo il grande maestro del Nord sa fare. Naturalmente non mancano riferimenti autobiografici e il solito, dichiarato grande amore per il cinema nonostante il volontario abbandono di quindici anni prima (questo film è girato per la Tv). Il titolo è tratto da una citazione del quinto atto, scena quinta del Macbeth.
Molto scuro e oscuro...Si sente la stanchezza di Bergman ma anche il suo Genio! Guardate come ancora mescola le carte con l'amore la follia la vita la morte la religione e le arti cinema teatro ecc. visibile in rete.
Ingmar Bergman è sempre stato molto bravo nell' aver saputo dare vita a dei lavori che ammaliavano lo spettatore perché pervasi da un'atmosfera suggestiva ed intima e da scene strutturate con l'intento ben preciso di farne emergere il sapore e lo stile peculiare.
Nei suoi film è estremamente difficile non imbattersi in dei personaggi rimasti traumatizzati da eventi di vita… leggi tutto
Spiazzante lavoro dell'ultimo Bergman, quello legato ai ricordi d'infanzia (non a caso il film è ambientato negli anni '20 del 1900) e costantemente reverente verso teatro e cinema. Spiazzante perchè le idee ci sono, ma pare che manchi la fantasia, l'ingegno, il ritmo che fanno la differenza fra un lavoro comune o addirittura banale ed un lavoro medio di Bergman. L'impostazione teatrale del… leggi tutto
Ingmar Bergman è sempre stato molto bravo nell' aver saputo dare vita a dei lavori che ammaliavano lo spettatore perché pervasi da un'atmosfera suggestiva ed intima e da scene strutturate con l'intento ben preciso di farne emergere il sapore e lo stile peculiare.
Nei suoi film è estremamente difficile non imbattersi in dei personaggi rimasti traumatizzati da eventi di vita…
Amo il Teatro, che a modesti livelli ho anche fatto, e trovarlo a volte abbinato all'altro piacere del Cinema mi da una grande gioia.
Questa passione, senz'altro condivisa da molti, mi ha portato a scegliere una…
Il fascino infinito del palco, le prove, le quinte, i camerini... quante volte il teatro è stato usato dal suo cugino ricco e moderno, il cinema? Quante volte la rappresentazione teatrale è stata fatta oggetto a sua…
Spiazzante lavoro dell'ultimo Bergman, quello legato ai ricordi d'infanzia (non a caso il film è ambientato negli anni '20 del 1900) e costantemente reverente verso teatro e cinema. Spiazzante perchè le idee ci sono, ma pare che manchi la fantasia, l'ingegno, il ritmo che fanno la differenza fra un lavoro comune o addirittura banale ed un lavoro medio di Bergman. L'impostazione teatrale del…
Addirittura una mostra... Fatta da Vincenzo Mollica...ma cosa si può inventare ancora su questa pseudo Diva!! Ho sentito l'intervista di Mollica a Radio 3.. davvero incredibile quello che si è inventato per far…
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Commenti (1) vedi tutti
Molto scuro e oscuro...Si sente la stanchezza di Bergman ma anche il suo Genio! Guardate come ancora mescola le carte con l'amore la follia la vita la morte la religione e le arti cinema teatro ecc. visibile in rete.
commento di marco bi