Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Probabilmente la pecca principale del lavoro sta tutta nel commento piuttosto blando, generico, didascalico, che non si sofferma più di tanto sugli eventi storici così impressionantemente narrati dalle immagini di repertorio; per il resto Le stagioni dell'aquila è un prodotto di assoluto valore documentaristico, che testimonia un'epoca inquieta e contraddittoria come quella che l'Italia visse nel ventennio di dominazione fascista. Anni di grande sviluppo, eppure frenati da una sudditanza non solo psicologica alla Germania hitleriana, nonchè da un'entrata in guerra tutt'altro che gloriosa e dagli incalcolabili danni che ne vennero; anni di un Paese unito, compatto, sorridente, ma dietro la maschera dell'apparenza omologante voluta dal Duce c'era una nazione sfilacciata e pronta ad abbandonare la nave non appena si fosse aperta la prima falla. Come si diceva, il distacco fra le immagini, di grande effetto ed efficacia (la visita di Hitler a Roma, i soldati dell'esercito fascista in marcia, i discorsi di Mussolini, ma anche scene da film di propaganda come Camicie nere) e il commento della voce fuori campo, così superficiale, è grande; Le stagioni dell'aquila è però comunque un prezioso reperto sia per quanto riguarda l'ineccepibile ricostruzione storica che per un excursus socio-antropologico sull'Italia dell'altro ieri, così drammaticamente simile a quella di domani per il Montaldo che assembla questo film. Sceneggiatura di Ernesto G. Laura. 6/10.
Il ventennio fascista visto attraverso le immagini dell'istituto Luce, ente cinematografico che documentò (spesso, ma non sempre, faziosamente) quel periodo per volere dello stesso Mussolini, che lo fondò nel 1924.
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