Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Illusionismo e magia: dallo sdoppiamento del proprio corpo, all'apparizione di una donna, inizialmente presente con la sola testa. Magia in odore di zolfo, con l'inatteso arrivo di Mefistofele...
Dopo essersi sdoppiato, un uomo (Georges Méliès) inizia a dialogare con il suo doppio. Quindi fa apparire una testa di donna e, successivamente, anche il corpo. Fiero della magia, non si accorge di avere alle spalle, allo scoccare della mezzanotte, Mefistofele...
L'illusione come intrattenimento per Melies è un tema essenziale. Al pari della testa intesa come sezione anatomica autosufficiente, spesso chiamata ad apparire cioè priva di corpo. Qui il regista si sdoppia, arrivando infine a proporsi anche nelle vesti di Mefistofele, come a sottendere che la magia odora di zolfo.
Opera cinematografica di pubblico dominio
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