Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Drammone ad alto tasso di romanticismo e francamente noiosetto (superato) per i giorni nostri. Un lavoro destinato alla televisione e probabilmente per questo un po' raffazzonato, dove persino la Vitti non sembra più di tanto convinta. Viene ricordato per l'(ab)uso del colore modificato elettronicamente dal regista e, mi pare di poter constatare, per nient'altro.
Una regina vedova vive da tempo in un castello, isolata dal mondo e dalla sua stessa corte. Un anarchico attentatore riesce a raggiungerla, ma è identico al re morto: dapprima nasce l'amore, poi l'idea del patto suicida.
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