Regia di Milena Cocozza vedi scheda film
Solido debutto alla regia di Milena Cocozza, già da anni nell'ambiente con una lunga serie di collaborazione in qualità di assistente alla regia in importanti serie tv (Crimini, Romanzo Criminale, L'Ispettore Coliandro). I Manetti Bros vincono la scommessa e, sotto il nome Mompracem, finanziano e concepiscono il progetto poi sviluppato da Carmine Elia alla sceneggiatura. Lo potremmo definire il Session 9 italiano messo in scena con uno stile (dal punto di vista tecnico) argentiano. Il prologo, evidente omaggio all'ultima inquadratura di Profondo Rosso, vale da solo il pagamento del biglietto di ingresso in sala e costituisce un punto alto del film. Altre inquadrature argentiane sono l'immagine della struttura inquadrata alla maniera del palazzo di Inferno (mdp inclinata dal basso verso l'alto) o l'inquadratura dall'alto di una rampa di scale che scendono verso il basso e che rimandano, se la memoria non mi inganna, a L'Uccello dalle Piume di Cristallo, ricordato altresì dalla soggettiva di un soggetto che cade (in realtà lo immagina) da una finestra con macchina da presa rivolta verso l'asfalto.
La storia non è originale e, a differenza dello stile di regia, rimanda agli horror americani su possessioni e luoghi infestati. Interpretazioni sufficienti, con coinvolgimento anche di qualche nome importante (Toni Servillo) e di qualche piacevole visione ritornante dai reality show (Caldonazzo).
Un po' lento nella parte centrale, è comunque un bel ritorno all'horror/thrille italico di qualità. Sicuramente tra i migliori in assoluto nel nuovo secolo. Da sostenere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta