Regia di Erich von Stroheim vedi scheda film
Mettete da parte il pregiudizio film muto=film noioso e pesante. Quest'opera unica per molti motivi, invece, cattura e tiene desta l'attenzione per tutta la sua durata, fino a un apice di intensità e drammaticità nel finale. L'interesse di Stroheim è concentrato sull'avidità di denaro in particolare, e di riflesso su altre violente passioni umane, come l'invidia e l'odio. Non si può dire che il regista pecchi di pessimismo o di esagerazione, perché l'uomo può veramente arrivare ad abissi perversione e accecamento quali vengono rappresentati. L'aspetto buffo è che lo spettatore scuote la testa vedendo, ad es., la moglie del protagonista divorata dall'avidità, che vive in povertà pur ricca sfondata. Eppure chi si lascia prendere da certe malsane passioni rimane a tal punto accecato da non rendersi conto del paradossalità e assurdità del modo in cui vive, per di più in un costante tormento.
La vincita alla lotteria, quindi, invece che regalare felcità e prosperità, finisce per portare invidia, avidità, odio, divisione, e assurdamente anche molta povertà. Posso anche aggiungere che la vicenda ricorda alla lontana quella de "Il Tesoro della Sierra Madre" di John Huston. Comunque, i soldi, sia sperperati che gelosamente custoditi, non hanno mai dato la felicità a nessuno.
La parte finale nella Valle della Morte è decisamente impressionante e aggiungerei anche realistica, se non fosse un'osservazione ovvia: Stroheim vi andò veramente con tutta la troupe e girò ad una temperatura di 50°. Il cuoco morì, diversi si sentirono male, altri abbandonarono il set. Per le scene in interno il regista affittò una vera palazzina per un anno intero, e della sua perfezione maniacale molti sanno già. Decisamente non era il sig. "Buonalaprima".
Mi domando come doveva essere il film integrale, prima che fosse pesantemente tagliato. Io l'ho visto in una versione della tv tedesca da 2.15, a quanto pare molto più lunga di quella italiana. Probabilmente ne esistono ancora diverse.
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