Regia di Laure de Clermont-Tonnerre vedi scheda film
A dirigere The Mustang è Laure de Clermont-Tonnerre, regista e attrice francese. Nata nel 1983 a Parigi, la Clermont-Tonnere ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come attrice, esordendo nel 1994. Tra i titoli a cui prende parte si ricordano Lo scafandro e la farfalla, Adele e l'enigma del faraone e Giraffada. Nel 2012, invece, ha iniziato a occuparsi di regia con la realizzazione di diversi corti: Atlantic Avenue e Rabbit, i suoi due primi lavori, sono stati selezionati in vari festival del mondo, tra cui il Tribeca e il Sundance. Nel 2015 ha poi diretto il corto The Mustang, destinato a trasformarsi nel 2018 nel suo primo lungometraggio. "The Mustang è nato grazie al supporto del Sundance e dei suoi laboratori", ha dichiarato la regista. "Ho sentito parlare la prima volta di animal therapy nel 2014. In una prigione del Nevada si teneva uno speciale programma di riabilitazione con animali, un tema che avevo trattato anche in Rabbit, con protagonista una detenuta e un coniglio. Ho iniziato a fare molte ricerche e ho avuto la fortuna di conoscere una terapista grazie a cui ho avuto accesso alla prigione di San Quintin, in California, dove ho potuto vedere quanta rabbia e violenza segnasse la vita di un detenuto. Solo dopo sono andata in Nevada, dove ho osservato i legami che si creano tra carcerati e cavalli, che imparano a capirsi e a rispettarsi acquisendo fiducia l'uno nell'altro".
Protagonista di The Mustang nei panni di Roman Coleman, il detenuto che viene scelto per il programma di addestramento cavalli, è l'attore Matthias Schoenaerts, reduce dai set di Kursk e Close Enemies - Fratelli nemici. "Roman è un solitario che trascorre il tempo in isolamento, lontano dal resto della popolazione carceraria", ha sottolineato l'attore, la cui carriera è stata lanciata dal dramma belga Bullhead - La vincente ascesa di Jacky. "Quando viene scelto per il programma, ci crea una strana ambivalenza tra gli orrori della vita carceraria e la natura poetica di ciò che accade a contatto con un mustang. La storia sottolinea come l'uomo riesca a ritrovare se stesso attraverso la natura. Roma è una persona che ritorna a vivere e a riportarlo in vita è il cavallo".
A capo del programma di addestramento cavalli vi è Myles, un anziano mentore che per primo intravede una forte connessione tra Roman e l'esemplare particolarmente aggressivo di mustang a cui è stato accoppiato. A dar volto a Myles è Bruce Dern. "In linea di massima - ha precisato l'attore candidato due volte al premio Oscar (per Tornando a casa e Nebraska) - The Mustang è un film su due avversari: è l'uomo che allena il cavallo o è il cavallo ad avere la meglio su di lui? Per conquistare l'animale, Roman deve amarlo e imparare a rispettarlo, che sia selvaggio o meno. In altre parole, è come in una storia d'amore, in cui le due parti in causa devono comprendersi e aiutarsi a vicenda senza annullarsi".
Lavorare con l'animale per Roman non è particolarmente facile. Fortunatamente, può contare sull'esperienza del detenuto Henry Davis, esperto addestratore che gli offre la sua assistenza. Particolarmente dotato nelle relazioni con i cavalli, Henry non è un uomo particolarmente violento e ha trovato un suo personalissimo equilibrio gestendo gli animali. Henry è portato in scena dall'attore Jason Mitchell, noto per aver interpretato il rapper Eazy-E in Straight Outta Compton.
Ad aiutare Roman a gestire la sua rabbia non è solo l'amicizia con Marquis ma anche la presenza della psicologa della prigione, impersonata da Connie Britton, attrice nota per Friday Night Lights e serie tv come Nashville, American Horror Story e The West Wing. I suoi consigli dovrebbero aiutarlo anche a ritrovare un modo per riconnettersi con la figlia Martha, una sedicenne già incinta supportata da Gidleon Adlon (apparsa in Giù le mani dalle nostre figlie).
Il cast principale di The Mustang è poi completato dall'attore Josh Stewart (è Dan, il compagno di cella che vorrebbe di Roman, colui che vorrebbe che spacciasse ketamina) e dai tre ex detenuti Thomas Smittle, William Adams e Michael Cameron Smith, riportati a nuova vita dal programma di addestramento cavalli a cui hanno preso parte in carcere.