Regia di Maxime Govare, Cédric Le Gallo vedi scheda film
Matthias è un noto campione di nuoto dal carattere forte, che se da un lato gli consente di farsi forte della propria determinazione per emergere, dall'altro lo mette in difficoltà nell'esternarsi col mondo che lo segue: infatti, in occasione di una intervista, incalzato da un giornalista malizioso e dai modi inequivocabilmente effeminati, il campione sbotta in diretta, insultandolo con epiteti che lo mettono subito in cattiva luce come elemento profondamente omofobo e razzista.
Da quel momento la sua equipe, l'organizzazione che lo sostiene e tutta la squadra olimpica, prendono immediatamente le distanze dall'atleta che, solo e sempre più insofferente, si vedrà costretto ad intraprendere un percorso espiatorio esemplare: allenare una squadra amatoriale di pallanuoto, chiamata Les crevettes pailletées, intenzionata a partecipare al campionato di sport acquatici LGBT che si sta organizzando in Croazia.
Ne succederanno di tutti i colori, tra situazioni buffe, divertenti, ma anche drammatiche, che i due registi Maxime Govare e Cédric LeGallo dimostrano di saper gestire con scaltrezza, non senza evitare di ricorrere ai soliti cliché della commedia degli equivoci, ma con una brillantezza di script che ne fa apprezzare il risultato finale, pur nella scontatezza di molte situazioni sopra le righe od eccentriche tutte paillettes e colori già viste mille volte, qualche sentimentalismo di troppo (la solita voce della coscienza rappresentata dalla saggezza acerba ma senza preconcetti della figlia del protagonista), ed una ostentazione di una melodrammaticità un po' troppo forzata (uno dei protagonisti malato terminale nonostante il fisico esemplare ed insospettabile, ma non per questo arrendevole e restio a partecipare alla competizione).
Ma a convincere sono i singoli personaggi che popolano una squadra del tutto improvvisata ed esilarante, in grado di regalare piccole chicche di divertimento e spassoso intrattenimento che sono la vera risorsa genuina del piccolo film solo carino e nulla più, un pò troppo legato ai cliché della situazione, e ad una atmosfera sin troppo ostentatamente gaia ed esuberante che finisce per scadere nel più reiterato luogo comune.
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