Regia di Renato De Maria vedi scheda film
Giunto dalla Calabria nella Milano degli anni 60, il giovanissimo Santo Russo finisce ben presto in carcere minorile dove inizia una formazione criminale che lo porterà a essere un feroce esponente della 'ndrangheta.
Ispirandosi a Manager Calibro 9, una vecchia biografia del pentito Saverio Morabito firmata a quattro mani da Piero Colaprico e Luca Fazzo, il regista e co-sceneggiatore Renato De Maria rinuncia all'apprezzabile asciuttezza del suo valido La Prima Linea per girare una patinatissima produzione Netflix che finisce per sembrare una sorta di remake all'italiana di Quei Bravi Ragazzi. Peccato, perché all'impeccabilità della forma, Lo Spietato non riesce a far corrispondere la concretezza della sostanza, riducendo il tutto al "solito" noir che estetizza il crimine e la violenza. Alla fine, resta solo la buona prova del protagonista Riccardo Scamarcio e la bella colonna sonora, con l'intelligente recupero, da parte di Riccardo Sinigallia, di Malamore, piccolo e misconosciuto capolavoro del pop italiano firmato nel lontano 1977 da Enzo Carella e Pasquale Panella.
Deludente: 4/10.
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