A Milano, città destinata a una crescita economica e criminale vertiginosa durante il boom, Santo Russo, calabrese cresciuto nell'hinterland, dopo i primi furti in periferia e il carcere minorile, decide di seguire le sue aspirazioni e di intraprendere definitivamente la vita del criminale. Nel giro di pochi anni diventa la mente e il braccio armato di una potente e temuta gang, lanciandosi in affari sempre più sporchi e redditizi: rapine, sequestri, traffici di droga, riciclaggio di denaro sporco, e non ultimi i miracoli, esecuzioni a sangue freddo. Nella sua corsa sfrenata verso la ricchezza e la soddisfazione sociale, Santo Russo è diviso tra due donne: la moglie, remissiva e devota, e l'amante, una donna bellissima, elegante e irraggiungibile.
L'ho trovato volutamente blasfemo nei riguardi dei poliziotteschi italiani; più un movie americano o francese (forse per le donne francesi). Buono contesto,caratterizzazioni e discrete decorazioni;compendio efficace del mondo criminale anni 70..logiche pertinenti di quell'ambiente.La parlata meneghina sminuisce il boss Carella super.Voto 6¹/².
Imbarazzante. Recitazione da dopolavoro,con tutto il rispetto x il lavoro.Genere fuori dalla tradizione del cinema italiano,un tempo grande,ora solo italiota. Continuate coi cinepanetton,quelli vi riescono meglio.. Voto 4
Un'insieme di scene violente, banali e alle volte comiche, separate da qualche balletto o scene di sesso. Ci vuole altro per fare un buon film. I dialoghi in dialetto e parole masticate non giovano.
Un Poliziottesco per rinverdire i vecchi fasti anni '70 e per attrarre nuovi Discepoli oppure un mero tentativo di scopiazzatura di quel che fu ??!! Comunque un pò pomposo,onestamente Recitato ma visione altalenante.voto.5.
Il titolo si riferisce, ca va sans dire, al regista nonché cosceneggiatore, il quale rischia di mandare lo spettatore dall'analista perché incapace di capire il perché, lo scopo di questo film. Più che irrisolta, la questione sembra irrisolvibile, ca va sans dire. Mi perdonerà se non lo scrivo con la cediglia, ma anche questo è estro.
"Lo spietato" non è un cattivo film. Ma l'impressione è che sia lontano dalle sue originarie aspettative. Se l'idea era quella di rifarsi all'aurea del poliziottesco anni 70, ha deluso lo scopo. Non ne ricalca la cattiveria truce, la sporcizia urbana, l'asimmetria nei dettagli, il ritmo calibrato. Senza scomodare la trilogia di Di Leo. Irrisolto.
Lo spietato '2019 - Renato De Maria.
Film originale Netfix diretto da Renato De Maria, approdato sulla piattaforma il 19 Aprile '2019 dopo una timida comparsata all'interno delle sale cinematografiche italiane, tratto liberamente dal libro "Manager Calibro 9" di Pietro Colaprico e Luca Fazzo, presentato dagli stessi addetti ai lavori come una sorta di… leggi tutto
Lo sapete qual è la regione d'Italia dove si sono radicate di più le 'ndrine calabresi? La Calabria Saudita? No, sbagliato. È la Lombardia. E questo almeno dagli anni '80 - '90 del Novecento. E proprio del primo pentito di mafia delle cosche calabresi trasferitesi per fare grossi affari col mattone e con sostanze che somigliano tanto al borotalco parla questo film diretto da… leggi tutto
“Lo spietato” cela l’omaggio a un genere e al contempo la sua rivisitazione, vale a dire il lontano poliziesco made in italy che di cerebralismi e astrazioni intellettuali se ne infischiava e pensava solo al cinema. Veloce e a tratti sarcastico, ironico e piacevolmente debordante, per certi versi scorsesiano. Tutto è sulle spalle di Scamarcio, un “bravo… leggi tutto
Sebbene il film abbia un certo ritmo e, soprattutto all'inizio, una concatenazione degli eventi abbastanza avvincente, man mano che la storia procede si finisce spesso in una prevedibilità che non ha nè l'epica di un "Romanzo criminale" nè la cupa atmosfera di "Anime Nere". Cosi' le vicende di un piccolo boss dell' ndrangheta in terra lombarda (interpretato da un Riccardo…
Ecco la consueta playslist bimensile con le mie ultime visioni (ordinate secondo anno di uscita).
Mi farebbe molto piacere ricevere i vostri consigli nei commenti.
Saluti a tutti!
“Lo spietato” cela l’omaggio a un genere e al contempo la sua rivisitazione, vale a dire il lontano poliziesco made in italy che di cerebralismi e astrazioni intellettuali se ne infischiava e pensava solo al cinema. Veloce e a tratti sarcastico, ironico e piacevolmente debordante, per certi versi scorsesiano. Tutto è sulle spalle di Scamarcio, un “bravo…
Giunto dalla Calabria nella Milano degli anni 60, il giovanissimo Santo Russo finisce ben presto in carcere minorile dove inizia una formazione criminale che lo porterà a essere un feroce esponente della 'ndrangheta.
Ispirandosi a Manager Calibro 9, una vecchia biografia del pentito Saverio Morabito firmata a quattro mani da Piero Colaprico e Luca Fazzo, il regista e…
L’ironia di fondo, che spesso rappresenta le opere di Renato De Maria, qui è l’elemento cardine attorno al quale si raccontano le vicende di Santo Russo, figlio di un ex componente della 'ndrangheta trasferitosi a Milano per allontanare se stesso e la famiglia da un destino certo e non felice, giovane ribelle che disobbedendo alle rigide imposizioni del padre, finisce per…
L’ascesa dirompente di un ragazzo calabrese a Milano, invischiato nella malavita, dalla fine degli anni Sessanta agli anni Ottanta.
Sesso, armi, droga, sangue, azione e violenza: Lo spietato è una sorta di riassunto del rinato filone poliziottesco/gangster che dal Romanzo criminale (2005) di Michele Placido in avanti imperversa su grandi e piccoli schermi nostrani; la…
Ispirato dal romanzo del pentito di ‘ndrangheta Saverio Morabito, Renato De Maria completa la sua trilogia del mondo della mala con una pellicola che arriva dopo La prima linea, basata sulle memorie dell’ex terrorista Sergio Segio, e il documentario Italian Gangsters, dedicato alla parabola dei malviventi di casa nostra, con un film che vede sugli scudi Riccardo Scamarcio che de La…
Lo sapete qual è la regione d'Italia dove si sono radicate di più le 'ndrine calabresi? La Calabria Saudita? No, sbagliato. È la Lombardia. E questo almeno dagli anni '80 - '90 del Novecento. E proprio del primo pentito di mafia delle cosche calabresi trasferitesi per fare grossi affari col mattone e con sostanze che somigliano tanto al borotalco parla questo film diretto da…
NETFLIX
Un raggio di sole si riflette sulla statua della madonnina sul Duomo di Milano e va ad illuminare il volto disteso di Santo Russo, boss ormai arrivato all'apice della malavita lombarda, leone a riposo nel suo terrazzo affacciato su vista esclusiva poco distante dal celebre monumento meneghino, dopo esservi arrivato da emigrante, ancora bambino, in treno coi genitori, figlio di un…
Lo Spietato di Renato De Maria è sopratutto e in particolar modo un omaggio del cinema poliziottesco anni '70.
Fin dai titoli di testa con la colonna sonora tipica delle scene d'inseguimento che accompagna il nostro protagonista per le strade di Milano a tutta velocità con la sua pacchiana auto sportiva.
A questo dobbiamo aggiungere che il film è ispirato al romanzo di…
Lo spietato '2019 - Renato De Maria.
Film originale Netfix diretto da Renato De Maria, approdato sulla piattaforma il 19 Aprile '2019 dopo una timida comparsata all'interno delle sale cinematografiche italiane, tratto liberamente dal libro "Manager Calibro 9" di Pietro Colaprico e Luca Fazzo, presentato dagli stessi addetti ai lavori come una sorta di…
Un nuovo film sentimentale per un pubblico di adolescenti si affaccia con prepotenza nelle sale italiane. È After che guida la line-up settimanale con oltre 600 copie, nella speranza che ripeta il successo di…
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Commenti (7) vedi tutti
L'ho trovato volutamente blasfemo nei riguardi dei poliziotteschi italiani; più un movie americano o francese (forse per le donne francesi). Buono contesto,caratterizzazioni e discrete decorazioni;compendio efficace del mondo criminale anni 70..logiche pertinenti di quell'ambiente.La parlata meneghina sminuisce il boss Carella super.Voto 6¹/².
commento di stany11Imbarazzante. Recitazione da dopolavoro,con tutto il rispetto x il lavoro.Genere fuori dalla tradizione del cinema italiano,un tempo grande,ora solo italiota. Continuate coi cinepanetton,quelli vi riescono meglio.. Voto 4
commento di DecimoUn'insieme di scene violente, banali e alle volte comiche, separate da qualche balletto o scene di sesso. Ci vuole altro per fare un buon film. I dialoghi in dialetto e parole masticate non giovano.
commento di gruvierazUn Poliziottesco per rinverdire i vecchi fasti anni '70 e per attrarre nuovi Discepoli oppure un mero tentativo di scopiazzatura di quel che fu ??!! Comunque un pò pomposo,onestamente Recitato ma visione altalenante.voto.5.
commento di chribio1bibliografico ????
commento di Utente rimosso (georg)Il titolo si riferisce, ca va sans dire, al regista nonché cosceneggiatore, il quale rischia di mandare lo spettatore dall'analista perché incapace di capire il perché, lo scopo di questo film. Più che irrisolta, la questione sembra irrisolvibile, ca va sans dire. Mi perdonerà se non lo scrivo con la cediglia, ma anche questo è estro.
commento di _Kim_"Lo spietato" non è un cattivo film. Ma l'impressione è che sia lontano dalle sue originarie aspettative. Se l'idea era quella di rifarsi all'aurea del poliziottesco anni 70, ha deluso lo scopo. Non ne ricalca la cattiveria truce, la sporcizia urbana, l'asimmetria nei dettagli, il ritmo calibrato. Senza scomodare la trilogia di Di Leo. Irrisolto.
commento di Peppe Comune