Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi vedi scheda film
Non che questo film meritasse una recensione, ma le persone che nutrono aspettative forse meritano di sapere in cosa stanno per imbattersi.
Tutto è cambiato rispetto al primo film, a partire dal regista e dalla protagonista femminile. E si vede.
Dove il primo era un'opera per molti versi originale, e comunque con verve notevole, chicche sparse qua e là e un cast di comprimari di tutto rispetto, che arricchivano enormemente e impreziosivano il risultato finale, questo è una specie di sbiadito tentativo di approssimativa imitazione, che scade però quasi subito nella stereotipazione. Le primissime scene sembrano far intravvedere una luce, poi il primo dubbio: ma quest'attrice è la stessa del primo film?! Un rapido controllo in rete conferma che così non è. La sostituzione ha ammazzato il personaggio. Ma non basta.
Laddove il primo film non prendeva in considerazione una situazione specifica o reale, ma (e proprio per questo) aveva assai più ampio respiro, questo invece si ferma alla macchiettistica riproduzione dei personaggi reali dello scenario politico coevo, e questo lo travolge fatalmente come tutte le opere fisse solo sulla realtà del proprio momento. E infatti quello scenario è già cambiato e il film dopo pochi mesi ha già perso l'attinenza con lo scenario politico. Ma fosse solo questo... Bisio fa del suo meglio, ma è imbrigliato in una sceneggiatura che arranca. Perfino il suo personaggio sembra l'eco dell'originale: ma quale idealismo? Ma quale ingenuità? Ma quale generosità? Questo "Presidente" è solo egoista, opportunista e servile.
Le principali scene comiche si annidano nelle esili parodie dei politici reali, che finiscono per rubare la scena al Presidente non solo nella finzione.
La sceneggiatura non ha lo spessore della precedente: stavolta il messaggio non è di cambiare il sistema, ma di asservirsi ad esso. Pagate le tasse. Ma è uno slogan di Equitalia o un film?
Il finale lascia presagire la possibilità di un sequel. Speriamo, anche attraverso questa recensione, di contribuire a fugare ogni intenzione di questo genere. Lasciate all'oblio questa storia, prima che diventi anch'essa seriale. Il primo film, come spesso accade, bastava e avanzava. Il secondo è già di troppo. Un terzo sarebbe insopportabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta