Trama
Fabienne è una diva del cinema francese che è circondata da uomini che la amano e la ammirano, dall'ex marito al suo agente. Quando pubblica le sue memorie, la figlia Lumir (trasferitasi negli Stati Uniti per scappare dall'opprimente madre) torna in Francia con la sua famiglia. L'incontro tra le due donne è destinato a trasformarsi presto in scontro: emergeranno verità mai raccontate, si sistemeranno conti lasciati in sospeso e si confesseranno amore e risentimenti.
Approfondimento
LE VERITÀ: IL PRIMO FILM ALL'ESTERO DEL GIAPPONESE KOREEDA
Diretto e sceneggiato da Hirokazu Koreeda, Le verità racconta la storia di Fabienne, una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando Fabienne pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir - assente da tempo - fa ritorno a Parigi da New York con il marito Hank e la figlioletta Charlotte. L'incontro tra Fabienne e Lumir si trasformerà velocemente in confronto e resa dei conti.
Con la direzione della fotografia di Eric Gautier, le scenografie di Riton Dupire-Clément, i costumi di Pascaline Chavanne e le musiche di Alexeï Aïgui, Le verità è il primo progetto di Koreeda al di fuori del Giappone. A raccontarne la genesi sono le parole dello stesso regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2019: "Se ho osato avventurarmi in un film all'estero, in una lingua che non è la mia e con una troupe totalmente francese, è solo perché ho avuto la fortuna di incontrare Juliette Binoche, colei che ha fatto scattare la scintilla. Ci siamo conosciuti quando è venuta in Giappone nel 2011 e mi ha detto allora che avremmo un giorno dovuto far qualcosa insieme. Il suo suggerimento è stato il punto di partenza per questo progetto: vorrei prima di ogni cosa esprimerle tutto il mio rispetto e la mia gratitudine per l'audacia mostrata. Al centro della sceneggiatura di Le verità c'è il copione di una storia che ho iniziato a scrivere nel 2003 sulla notte in un camerino di un'attrice teatrale alle prese con i conti di fine carriera. Ho trasformato quella storia, inizialmente nata per il teatro, in una vicenda che coinvolge un'attrice di cinema e la figlia che ha messo da parte il proprio sogno di diventare anch'ella attrice. Durante la riscrittura, ho chiesto diverse volte a Catherine Deneuve e Juliette Binoche cosa significasse per loro la recitazione e le loro risposte hanno finito per entrare nella storia di Fabienne e Lumir, ridefinendola".
"Ho voluto che la storia si svolgesse in autunno - ha proseguito Koreeda - perché volevo sovrapporre ciò che la protagonista affronta alla fine della sua vita con ciò che il paesaggio parigino offre alla fine dell'estate, la sua stagione più bella. Spero che il pubblico noti come il verde dei giardini cambi lentamente con l'avvicinarsi del dell'inverno, accompagnando l'evolversi della relazione tra madre e figlia e colorando quel momento della loro esistenza. Durante le riprese, Ethan Hawke mi ha detto che nel fare un film non è importante parlare la stessa lingua: ciò che conta è condividere la stessa visione dell'opera che si desidera realizzare. Le sue parole e il suo supporto mi hanno aiutato a rimanere me stesso e a non perdere fiducia in ciò in cui da sempre credo. Grazie a Ethan, la piccola Clémentine (Grenier) - alla sua prima esperienza da attrice - ha trovato in maniera naturale la sua dimensione ideale, rivelando forte personalità e vitalità. Io ed Ethan l'abbiamo diretta insieme: Ethan da davanti alla telecamera ed io da dietro. Come spesso fanno i bambini sul set dei miei film, Clémentine ha osservato con filosofia il confronto tra gli uomini della storia leggermente sopraffatti e le donne intrappolate dal loro passato".
Ha poi aggiunto: "Ho fatto in modo che Le verità fosse un film non solo serio ma anche spensierato, in cui dramma e commedia convivono come nella vita reale. Spero che la chimica tra gli attori e lo sguardo divertito della bambina riescano a stabilire il giusto tono con cui seguire la vicenda. E infine.. Non riesco a terminare il mio pensiero senza menzionare Catherine Deneuve. Non si è mai lamentata dei continui cambi di sceneggiatura, mantenendo inalterata la sua voglia di recitare. Avere il mio film nella sua filmografia, prestigiosa quanto la storia del cinema francese, è per me fonte di orgoglio e di ansia. Sul set, Catherine era allegra, adorabile e deliziosamente birichina: l'intera troupe era come sotto incantesimo al suo cospetto. Se una fresca brezza di allegria e libertà si avverte lungo il film (ambientato principalmente all'interno di una casa di famiglia), lo si deve al fascino e alla delicatezza di Catherine e Juliette".
"Le verità - ha concluso il regista - è il risultato di tutti gli sforzi e la fiducia che i miei attori e la mia troupe ha rimesso in me; è stato realizzato dai migliori professionisti sulla piazza, a cominciare dal direttore della fotografia Gautier. Spero che il piacere che ho provato io a stare sul set si percepisca sullo schermo e che gli spettatori lo assaporino. Il mio lavoro è dedicato a Kirin Kiki, attrice giapponese la cui scomparsa mi ha profondamente segnato sia come regista sia come uomo e amico. Cosa rende tale una famiglia? La verità o le bugie? Che cosa scegliere tra una crudele verità o una gentile bugia? Sono queste le domande che ho continuato a pormi durante le riprese. Mi auguro che chiunque veda il film colga l'occasione per trovare le proprie risposte".
Il cast
A dirigere Le verità è Hirokazu Koreeda, regista e sceneggiatore giapponese. Nato a Tokyo nel 1962, Koreeda ha cominciato a lavorare nel mondo dei documentari televisivi agli inizi degli anni Novanta, dopo essersi laureato nel 1987 alla Waseda, e ha presentato il suo primo lungometraggio, Maborosi, al Festival di… Vedi tutto
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Commenti (9) vedi tutti
Delusione H.K. Bellissimi i film giapponesi
commento di rossoanticoNoioso e prolisso, come molti film francesi. Coraggiosa Deneuve ad interpretare un'anziana attrice famosa (praticamente se stessa)
commento di Artemisia1593oo .... voto zero!!!
commento di BradySonnacchiosa commedia con pochi momenti interessanti o divertenti dove pure Hawke da l'impressione di annoiarsi.
commento di gruvierazMi ha ricordato qualcosa di assai soporifero di fine anni '80 o anche '90 che ogni tanto circola in Tv di vari Generi : comunque passi per la Binoche sempre brava ma la Deneuve non mi è mai andata giù ... ! voto.1.
commento di chribio1"Francese" nell'accezione più deleteria: lento, finto, noioso, verboso. Ethan Hawke ripete la parte del marito inebetito e rincretinito già vista in Before Sunrise (e sequel) con la Binoche al posto della Delpy. Fra una inutile chiacchiera metacinematografica e l'altra sul significato dell'essere attore (il film nel film), si salva solo la Deneuve.
commento di Arch_Stantonci mette un po' il grande regista giapponese a far carburare, almeno emozionalmente, il suo primo film "à l'étranger". la sua opera ad oggi più "debole" sembra ricordare certo cinema di Desplechin, ma comunque più sobrio e concreto. Hirokazu-san, adesso però torna a casa...;-)
commento di giovenostaNella prima trasferta fuori dal Giappone, Kore Eda non si perde per strada e, seppur non ai livelli più alti toccati dalla sua arte, mantiene anche in Francia il suo tocco poetico e gentile. Con una godibile incursione nella commedia sofisticata, non cessa la sua disamina dei rapporti familiari, stavolta declinata all’interno del mondo del cinema.
leggi la recensione completa di port crosQuesta volta, alla chetichella, i titolisti italiani hanno superato se stessi, senza clamore…understatement. Il titolo francese, La verité è diventato Le verità, spoiler non richiesto e fuorviante, giacché suggerisce una discutibile interpretazione.
leggi la recensione completa di laulilla