Regia di Mark Robson vedi scheda film
Un faccendiere (Steiger) ha fiutato l'occasione per lanciare nel mondo della boxe un giovanottone sudamericano soprannominato Toro Moreno (Sterling), un marcantonio dall'aspetto davvero imponente ma assolutamente incapace di tirare un solo pugno. Affinché l'affare vada in porto e i palazzetti dello sport si riempiano, ha bisogno di qualcuno che richiami l'attenzione su questo gigante buono e ingenuo mediante articoli ad hoc sui giornali. All'uopo si presta Eddie Willis (Bogart), giornalista con qualche difficoltà momentanea, che transita dalla spregiudicatezza iniziale a una piena presa di coscienza.
Apologo morale sul lato più torbido del mondo della boxe, fatto di scommesse e incontri combinati, il film è anche l'ultima interpretazione di Bogart. Ispirato alla storia vera del pugile italiano Primo Carnera, è un'opera solida di impianto classicissimo, in gran parte affidata ai dialoghi, girata in un notevole bianco e nero firmato da Burnett Guffey.
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