A Parigi, le cose per Yoav non vanno esattamente bene. Arrivato con grandi aspettative, il giovane israeliano è deluso da quello che ha trovato. Il suo primo obiettivo è quello di sbarazzarsi il più rapidamente della sua nazionalità e divenire francese. Per riuscirci, ha bisogno prima di ogni cosa di parlare la lingua e di dimenticare l'ebraico. Il vocabolario diviene di conseguenza il suo costante compagno...
a quanto risulta dalle valutazioni di questo sito e altri (compreso IMDB e la proiezione per la stampa alla Berlinale) questo è un film che divide. personalmente ciò che più mi ha infastidito è vedere il nostro protagonista non comprendere fin da subito che trovare rifugio presso due annoiati snob parigini è forse peggio che vivere in Israele.
Yoav vuole lasciarsi alle spalle i suoi trascorsi militari nell'esercito israeliano. E lo fa attaccandosi al vocabolario francese, costruendo intorno alle parole la sua nuova identità. Il film si inceppa qualche volta nella delineazione un po' verbosa di uno strano menage a trois, ma rimane interessante il sottotesto politico che si vuole narrare.
Il dramma della rivoluzione
In tutto e dico in tutto, questo film è un'opera d'arte perchè per me un’opera d’arte è buona se nasce da necessità.
"Questo è il pane dei forti ed il trionfo dello spiritualismo; crudele come la natura, questo dipinto ha il profumo tutto dell'ideale. Quale era dunque la bruttezza che… leggi tutto
Resta molto, anche quest'anno, di ciò che la sala ha offerto in termini di emozione all'interno dell'offerta cinematografica dell'anno che volge ormai… segue
Dopo nove giorni di proiezioni intense, un programma come da consuetudine sterminato - comprensivo di 197 titoli, con 45 anteprime mondiali, 28 internazionali… segue
Il dramma della rivoluzione
In tutto e dico in tutto, questo film è un'opera d'arte perchè per me un’opera d’arte è buona se nasce da necessità.
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FESTIVAL DI BERLINO 2019 - ORSO D'ORO / CINEMA OLTRECONFINE
Un militare israeliano fuggito a Parigi, si ritrova ad occupare un lussuoso appartamento completamente disadorno, e, dopo la prima notte trascorsa dormendo per terra in un sacco a pelo, completamente nudo a rischio di assideramento, per un inaspettato, crudele scherzo del destino che rimarrà uno delle incognite del film.…
La 69ma edizione del Festival di Berlino svela i suoi assi nella manica. Pochi minuti fa sono stati annunciati i film della sezione principale, suddivisi come sempre tra concorso e fuori concorso. Il titolo di apertura…
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Commenti (3) vedi tutti
a quanto risulta dalle valutazioni di questo sito e altri (compreso IMDB e la proiezione per la stampa alla Berlinale) questo è un film che divide. personalmente ciò che più mi ha infastidito è vedere il nostro protagonista non comprendere fin da subito che trovare rifugio presso due annoiati snob parigini è forse peggio che vivere in Israele.
commento di giovenostaYoav vuole lasciarsi alle spalle i suoi trascorsi militari nell'esercito israeliano. E lo fa attaccandosi al vocabolario francese, costruendo intorno alle parole la sua nuova identità. Il film si inceppa qualche volta nella delineazione un po' verbosa di uno strano menage a trois, ma rimane interessante il sottotesto politico che si vuole narrare.
commento di Peppe ComuneIn tutto e dico in tutto, questo film è un'opera d'arte perchè per me un’opera d’arte è buona se nasce da necessità.
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