Regia di John Cromwell vedi scheda film
Per molto tempo un cottage è stato affittato a giovani coppie in luna di miele, poi è diventato la dimora stabile di una vedova di guerra. Ora dovrebbe ospitare di nuovo due fidanzati prossimi alle nozze, che però vengono improvvisamente separati: lui viene mandato sul fronte del Pacifico e ne torna sfigurato da una ferita. Dietro i toni compassati e il doppiaggio lezioso c’è un bel melodramma dalle venature soprannaturali e una delicata parabola su apparenza e realtà: fondamentali, in tal senso, sono il ruolo del pianista cieco, che “vede” la storia nel suo svolgersi e parla con il linguaggio della musica, e l’uso virtuosistico della soggettiva nelle ultime scene. Mi ha ricordato L’angelo delle tenebre (1935), per le atmosfere fantastiche, per il matrimonio rinviato sine die e per il personaggio del reduce menomato. Un chiarimento (che probabilmente era scontato per il pubblico dell’epoca): il 6 aprile 1917, su cui è bloccato il calendario della vedova, è il giorno dell’entrata degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, il che spiega il suo collegamento con il 7 dicembre 1941.
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