Regia di James L. Brooks vedi scheda film
Un uomo spinoso come un porcospino, e pieno di manie, viene a poco a poco malleato e addolcito dalla donna giusta per lui.
E' una furbata questo film, ma tutto sommato non è male. Si capisce cioè il carattere “a tavolino” di tutta l'operazione, soprattutto per la scelta degli interpreti, la definizione dei personaggi e la trama. Visto al cinema quando uscì, oggi mi ha dato la stessa impressione. Non è cioè di quelle opere che maturano nel tempo, o che vediamo diversamente quando maturiamo noi.
L'inizio è un po' sovraccarico e caotico, mentre nell'episodio del ristorante il bastimento incappa in una secca e raschia un po' il fondale; tuttavia, per tutto il resto del film, il regista riesce a conferire alla pellicola un buon ritmo, che risulta gradevole.
Jack Nikolson e la sua comprimaria Helen Hunt s'impegnano, almeno per far vedere di meritare l'assegno milionario che gli è stato staccato. Nella scena della prima parte dove viene disturbato mentre scrive dal vicino di casa, è evidente che lui rifaccia la celebre scena di “Shining”, quando, ormai in preda alla follia, la moglie lo interrompe mentre è alla macchina da scrivere, e reagisce da isterico. Del resto le sue sopracciglia inarcate e i suoi ghigni fanno sempre effetto. La Hunt, dal canto suo, porta blusette e maglioni molto scollati (o bagnati), ma riesce ad instaurare col compare una buona sintonia, sicché in fin dei conti sono una coppia credibile. In ogni caso, gli attori sono forse l'ingrediente principale di questa macchina da Oscar e da dollari.
Il personaggio del vicino omosessuale sarebbe diventato uno stereotipo nelle commedie americane dei decenni successivi. La pellicola riesce però ad essere persino divertente quando mostra le attenzioni di lei verso quest'ultimo, e la gelosia del protagonista che assiste impotente e furente. Devo ammettere infine che la scena finale riesca ad essere romantica e originale.
Insomma accomodatevi, quasi nessuno resterà deluso.
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