Regia di Matteo Gentiloni vedi scheda film
Il senso di colpa di Valentina ha un nome e un volto: Renato un pupazzo grosso e blu ghiotto di patatine. Da quando dieci anni prima il fratello morì in un incidente in mare, di cui lei si sente responsabile, non la molla mai.
Inaspettatamente la svolta della sua vita arriva proprio quando il padre, interpetato in modo convincente da Gianmarco Tognazzi, decide di ricoverarla in un rehab, a sua insaputa, affinché lei smetta di drogarsi, l'unico modo che ha, a quanto pare, per non vedere Renato. Sarà quello il momento in cui la ragazza deciderà di riprendere in mano la sua vita.
L'esordio alla regia di Matteo Gentiloni è una commedia fuori dagli schemi che si limita a raccontare una storia di sofferenza dell'anima, intrecciandola con il difficile rapporto familiare complicato dalla scomparsa del fratello.
Pur raccontando una storia drammatica, Gentiloni non intende intristire lo spettatore e introduce così un elemento costante, dalle sembianze così strambe da renderlo simpatico anche quando non lo è, creando una sorta di disinnesto alla drammaticità che non perdura mai per più di qualche minuto.
Un film fresco, dai colori vivi, non troppo impegnativo da seguire, che tra una risata e l'altra lascia spazio alla riflessione laddove però tutto sembra un infinito gioco anche quando non dovrebbe esserlo.
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