Regia di Woody Allen vedi scheda film
Allen comincia a tirare le somme dell'uomo e dell'artista appena passati i 60 anni.E lo fa nel migliore dei modi.Autosmontando se stesso e facendosi a pezzetti così piccoli che non potranno mai essere rimessi assieme.Al suo argomento preferito, la psicanalisi,aggiunge generose dosi di umorismo pecoreccio ( i vari elogi della fellatio,il buco nero ben conosciuto da una signorina procace che ci si guadagna da vivere,le labbra così fantastiche che bisognerebbe conservarle in un museo) che però non disturbano affatto.E'un Allen che tira fuori battute in continuazione,i dialoghi sono delle vere e proprie perle di ironia (anche greve).E tra le altre cose c'è spazio anche per la riflessione.Harry,il protagonista si guarda indietro,cerca di tracciare il bilancio della sua esistenza parallelamente a quello della sua carriera artistica.Vita e arte vanno idealmente a braccetto in uno dei film più esilaranti di Allen.Si ride ma si riflette e si ammira una delle trovate più geniali di Allen:l'uomo sfocato interpretato da Robin Williams che è fuori fuoco sia davanti alla macchina da presa che nella sua vita di tutti i giorni all'interno della sua famiglia.Quando gli uomini non sono un granchè può sempre arrivare l'Arte a salvarli.E'questo quello che accade allo scrittore Harry Bloch che ritrova la sua vena creativa grazie alla folla di tutti i suoi personaggi che lo applaudono.Ognuno di loro è un pezzo di Harry,appartiene al suo vissuto.E se la sua vita è balbettante,quello che scrive lo riscatta.Proprio come accade al vero Allen:grande artista ma uomo pieno di coni d'ombra.
è sempre la solita
esilarante
piccola parte ma incisiva
decisamente bravo
bella
molto trattenuta
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