Regia di Orhan Aksoy vedi scheda film
Da timida fioraia turca stuprata a energica poliziotta in cerca di vendetta contro cinque delinquenti che gli uccidono il padre e il fidanzato poliziotto che le insegna a sparare e a prendere lezioni di autodifesa.Passato alla storia perché contiene la peggiore sequenza di morte in una sparatoria.
Da timida fioraia bionda turca stuprata (e, nelle scene iniziali, anche muta, manco fosse la protagonista di un vecchio film di Charlie Chaplin) a energica e risoluta poliziotta in cerca di vendetta (o meglio, di rivincita) contro cinque delinquenti che gli uccidono prima il vecchio padre e poi il fidanzato poliziotto che le insegna a sparare e a prendere lezioni di autodifesa. Non ho capiito perché la protagonista debba entrare per forza in polizia per regolare i conti con i baffuti cattivi, perché questo, secondo me, doveva essere un film di vendetta privata, dopo essere stato un melodramma vecchio stile all'inizio e, per quanto la bella bionda ex-fioraia si prenda le sue belle rivincite nella fin troppo breve ma rocambolesca seconda parte, vere e proprie truculente scene di vendetta non ne ho trovate davvero. Non si pratica nemmeno del buon karate, ma il film è così poivero e trash che ci si passa sopra, anzi, quasi dispiace che le scene di lotta siano poche. Passato alla storia perché contiene la peggiore sequenza di morte in una sparatoria che è diventata molto più nota del film stesso, tanto che è stata rifatta più volte da attori amatoriali a mò di parodia (e persino in versione animata).
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