Regia di Dennis Hopper vedi scheda film
I "colori" tingono di grigio una realtà di incancrenita incomunicabilità. Un film crudo con un messaggio diretto che lascia poche speranze.
Visioni opposte che convivono e che si scontrano quotidianamente con la realtà immutabile del sopravvivere al proprio quotidiano. Hopper ci conduce in una Los Angeles di periferia, squallida e pericolosa, in cui la polizia non ha potere, ne autorevolezza ed i cui agenti cercano di sopravvivere interagendo con una popolazione a loro ostile. L'approccio violento o l'approccio comprensivo falliscono miseramente in una società in cui non ci può essere dialogo perché vige la divisione tra bande, che siano rosse, blu o con stemma LAPD. Il film non da grandi speranze, ne prova a dare spiegazioni o soluzioni, ma si limita ad esporre documentaristicamente un problema irrisolvibile. Ed il drammatico finale non lascia alcuna prospettiva positiva, ma anzi sottolinea una volta in più che la vita nei ghetti è ingiusta. Un prodotto che accusa gli anni, ma esprime un messaggio ancora valido. Grigio.
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