Regia di Laurent Micheli vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - ALICE NELLA CITTÀ - CONCORSO - OPERA SECONDA Si chiamava ancora Lionel quando fuggi di casa. Ora per tutti è Lola, ha diciotto anni e ha perso l'unica persona in famiglia - nella persona di sua madre - che, pur in segreto, si adoperava per "lei" cercando di aiutarla anche finanziariamente a far fronte all'intervento definitivo che l'avrebbe resa completamente e finalmente donna. Distrutta dal dolore della perdita del proprio genitore, sconcertata dal comportamento del padre che ha omesso di avvisatla riguardo alle esquie, Lola rivendica il desiderio di occuparsi della dispersione delle ceneri assecondando il volere della defunta, e per questo si scontra duramente col padre, irascibile nel riconoscere a stento un figlio maschio ora vestito da donna e coi caoelli lunghi e rosa.
Dopo mille alterchi e rivendicazioni, i due fan buon viso a cattivo gioco e si decidono ad intraprendere il viaggio che li porterà presso la casa di vacanza sul Mare del Nord, ove poter disperdere finalmente le ceneri, ma soprattutto ove cercare di trovare una soluzione alla apparente risoluta ostilità ed intolleranza che li divide. Pur non raccontando nulla di fondalmentalmente nuovo, Lola esplora con minuzia i dettagli e le intime sfaccettature di un rapporto irrisolto e senza rimedio che intercorre tra un padre irremovibile ed un figlio impegnato in una scelta difficile e sofferta, ma anche indispensabile, definitiva e matura più di quanto il genitore avrebbe potuto immaginare.
La forza del film sta proprio nella costruzione dei due personaggi principali, protesi a farsi una guerra senza quartiere che sfocia solo alla fine in una resa che suggella un amore familiare ispirato da una tardiva, reciproca ma salvifica comprensione, o almeno accettazione che alla fine si dimostra forte almeno come l'ostilità feroce che ispirava i due. Splendide per efficacia le interpretazioni di Mya Bollaers sinonimo di una femminilità ormai irrinunciabile, a cui si contrappone un coriaceo, ottimo Benoit Magimel. Perfetti ognuno nel proprio ruolo antitetico ed orgoglioso, protesi fino alla resa dei conti ad andare avanti ognuno col proprio proposito, fino all'illuminazione di una saggia, responsabile e salvifica tregua.
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