Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
"Io sono povera, sono negra, sono anche brutta! Ma buon Dio sono viva! Sono viva!"
La drammatica epopea di vita occorsa alla risoluta Celie Harris già dalla adolescenza, diventa nel primo vero film "adulto" di Steven Spielberg, un affresco sontuoso ed accorato in cui si affrontano tematiche come il razzismo, la violenza domestica che sfocia nell'incesto, e le ingiustizie che affliggono una società imbarbarita di un'America dei primi '900 dominata dalla violenza e dalla barbarie, oltre che dall'intolleranza verso un popolo sfruttato e soggiogato come quello dei neri.
La nostra Celie, violata dal padre che la mette incinta due volte, viene poi affidata in moglie ad uno scorbutico e prepotente vedovo che tutti chiamano Mister, che riserva alla donna prepotenze non dissimili a quelle perpetrate dal genitore.
La situazione precipita quando la raggiunge la sorella minore Nettie, anche lei per sfuggire alle persecuzioni paterne, Ma, in casa con Celie, anche Nettie subisce le attenzioni di Mister, che tenta in più occasioni di violarla.
Di fronte al reiterato diniego della giovane, Mister la caccia di casa, tra lo sconcerto ed il dolore di Celie: le due promettono di continuare a scriversi, anche se poi le missive tra le due vengono celate dal marito di Celie, destinando le due a rimanere separate per oltre un quarantennio, lungo il quale la vita scorrerà e Celie imparerà a costruire barricate di saggezza per difendersi dalle asperità sempre più crudeli di una vita all'insegna della sofferenza e del sopruso.
Gran successo commerciale e di critica, Il colore viola ottenne ben 11 nominatio all'Oscar, senza tuttavia aggiudicarsene alcuno.
Tra i meriti del film, girato con una magniloquenza che ricorda Via col vento, ed appare tutto popolato da un cast di etnia nera, c'è certamente quello di aver lanciato e trasformato in star la stravagante Whoopi Goldberg (che per la parte vinse il Golden Globe e fu nominata all'oscar come miglior attrice protagonista) , che nel prosieguo della sua carriera, all'apice per almeno il quindicennio successivo, si specializzò in ruoli comici grazie alla sua impagabile verve brillante.
Tra gli altri interpreti, oltre al collaudato e bravissimo Danny Glover nei panni del torvo e tormentato, amorale e disumano Mister, si devono menzionare le due candidate all'Oscar come attrici non protagoniste, ovvero la futura conduttrice di talk show più conosciuta e seguita al mondo, Oprah Winfrey nei panni dell'energica, orgogliosa e tutt'altro che assoggettabile Sofia, e Margaret Avery in quelli della cantante e ballerina Shug, unica vera amica disinteressata e cordiale dell'infelice Celie.
"-Vuoi dire che Dio è vanitoso?
-No, non è vanitoso. Io credo che Dio si incazza se tu, di fronte ad un colore viola di un campo di fiori, neanche te ne accorgi."
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