Regia di Stephen Merchant vedi scheda film
Una famiglia al tappeto. La recessione. Ovvero banalità ed incoerenza si intrecciano in una storia di wrestling.
Una famiglia al tappeto. La recessione.
Ovvero banalità ed incoerenza si intrecciano in una storia di wrestling.
Il Wrestling fa parte degli spettacoli d’intrattenimento più seguiti al mondo. Per chi non ha vissuto isolato dal mondo negli ultimi 40 anni, è lo “sport” dove degli omaccioni fanno finta di menarsi con mosse acrobatiche e, mettiamolo in chiaro subito, non è uno sport ma uno spettacolo di intrattenimento. Ed è proprio questo che il regista Stephen Merchant ci vuole comunicare nella prima parte del film dove con una regia e inquadrature ispirate a film inglesi come Lock & Stock, the Snatch, this egnland o simili, ci viene presentata la famiglia dei due protagonisti i fratelli Zak "Zodiac" Bevis e la sorella Saraya "Paige" Bevis, interpretati da Jack Lowden e Florence Pugh. con i genitori Lena Headey(sì quella del trono di spade) e Nick Frost.
Per tutta la prima parte del film vediamo questa famiglia impegnata nella loro attività di promozione e organizzazione di piccoli incontri per una piccolissima federazione di quartiere. Ci viene mostrato come il wrestling sia uno spettacolo di intrattenimento con il quale questa famiglia riesce a racimolare qualche soldo, ma sopratutto come riesca ad unire i giovani del quartiere portandoli via dalla strada per dedicarsi allo spettacolo del wrestling grazie sopratutto all’operato del figlio Zak.
Ma. Purtroppo; non stiamo guardando una pellicola dove dei ragazzi vengono salvati dalla strada grazie al wrestling ma la poco intrigante storia di come Saraya "Paige" Bevis è arrivata più o meno veramente a lavorare per la WWE ovvero la federazione più grande la mondo in campo di wrestling.
E se nella prima a parte il fatto che la giovane Saraya "Paige" Bevis sia descritta come una sfigatella ci aveva pesato poco, nel proseguire del film diventa sempre più insopportabile. Va bene mettere su pellicola l'ennesima storia di redenzione adolescenziale ma in questo caso ci sono elementi che non funzionano e che vengono ripetuti alla nausea.
La protagonista viene più volte definita brutta, solo perché ha il chiodo e i capelli neri, un affermazione che riferita all’attrice Florence Pugh settemplicemente non funziona. Manco si sono sbattuti per imbruttirla un pochino quindi le scene in cui viene messa in dubbio la sua bellezza sembrano proprio una presa per il culo. Ma la cosa che innervosisce di più è come questo personaggio non impari dai suoi cazzo di errori! La vediamo affrontare degli ostacoli superarli per poi, riproporci tutto da capo. In pratica Saraya "Paige" Bevis, non impara un cazzo, ci ripropongono più volte le stesse problematiche in diverse salse con lei che ripete gli stessi errori e re-impara a non farli. Questo solfa andrà avanti per tutto il film spaccando i maroni in maniera inverosimile!
Nella seconda parte la Saraya/Jack Lowden viene chiamata per lavorare nella WWE, scelta da un stanco annoiato Vince Vaughn nei panni del reclutatore. In questa pellicola Vaughn ci dimostra cosa vuol dire recitare esclusivamente per soldi, perché in ogni scena e in ogni battuta sembra comunicarci il seguente messaggio:"questa merda la sto facendo solo per pagare i debiti".
La WWE ci viene mostrata come specie di accademia dove i prescelti vengono spinti al limite in un addestramento all’ultimo sangue di pseudo crossfit; il che si sintetizza nel ribaltare una gomma da camion su una spiaggia con tanto di Vince Vaughn che fa il verso al sergente di full metal jacket e spinge gli aspiranti lottatori a mollare tutto.
Non ci sono prove di stunt o simili, addirittura quando ci vengono mostrate le antagoniste, di Saraya "Paige" Bevis, come delle inutili incapaci questo non avrà nessun effetto ai fini della trama. La cosa che fa ancora più incazzare è che la maledetta protagonista, nella prima parte ci viene mostrata come allenata e esperta di wrestlimg non si capisce come mai durante le prove sia più in difficoltà rispetto alle fighe passe incapaci con cui deve competere.
La narrazione sprofonda nella banalità e nella stupidità quando Page(Florence Pugh) viene selezionata per "combattere" a wrestlermania e vince il titolo grazie a un combattimento superlativo.
MA PORCA PUTTANA!!
Ci hanno spiegato in tutta la fottuta prima parte che il wrestling è uno spettacolo d'intrattenimento. PERCHÉ, PERCHÉ ORA LA PROTAGONISTA Vince grazie alle sue abilità atletiche, quando, cazzo, la narrazione proposta ed il wrtestling in generale sono una cosa completamente diversa!!
Ciliegina su questa torta di sterco di rinoceronte è la scena dove Vince Vaughn se ne va con lo sguardo da ;"il mio compito qui è finito ora torno nell'ombra" manco avesse rivoluzionato la lotta mondiale portando Page alla ribalta.
Non stupisce come:Una famiglia la tappeto sia stata una pietra tombale per il regista Stephen Merchant, che dopo questo film non vedrà mai più' la regia e tornerà a fare il comico.
Ulteriore menzione negativa per Nick Frost, un attore che avrebbe fatto meglio a smettere di recitare dopo aver fatto da spalla comica nella Trilogia del Cornetto di Wright e Pegg: Frost continua a dire battute scontate fare la sua tipica faccia da ebete per tutta la pellicola senza far nemmeno sorridere. Non dimentichiamo la povera Lena Headey, forse nel tentativo di togliersi l'aura da stronza che il trono di spade gli aveva cucito addosso, interpreta un personaggio che fatica a calzargli per tutta la pellicola noioso, banale, insopportabilmente stupido come quello di frost.
L'unica cosa veramente interessante di questa pellicola che; forse secondo me si poteva sviluppare, è la side story del fratello che da perdente non selezionato per la wwe si prodiga per far apprezzare il wrestling ai ragazzi di quartiere e toglierli dalla strada, ovviamente messa da parte in favore della noiosa e banale storia della protagonista.
Un film in Italia passato piu' che in sordina per ovvi motivi.
Dimenticavo nel film c'è The Rock che fa se stesso e che comunque ai fini della trama serve tra 0 e poco ed un cazzo.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
www.facebook.com/larecessione
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