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Godzilla vs. Kong

Regia di Adam Wingard vedi scheda film

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La recensione su Godzilla vs. Kong

di MrCarrey93
3 stelle


In "Godzilla vs Kong" non basta una Hong Kong in notturna iperestetizzata attraverso l'epilessia di neon che incorniciano i grattacieli prossimi alla demolizione per poterci trovare qualcosa di visivamente valido.

Wingard ha ben poco senso dell'estetica, "King of the Monsters" non era di certo un capolavoro, ha evidenti difetti, ma Dougherty per lo meno aveva un certo gusto per la composizione dell'immagine e sapeva il fatto suo quando doveva appagare l'occhio dello spettatore con maestose inquadrature, c'erano alcuni campi lunghissimi che erano dei veri e propri quadri (facciamo dei wallpaper per il desktop dai).
Quella di Wingard è una regia che per me non eccelle nemmeno nelle creazione delle sequenze d'azione, sempre molto confuse e sporche, anche a causa di un taglio registico che spesso sceglie di stringere sulle parti anatomiche dei colossi in movimento facendoci continuamente perdere l'orientamento in mezzo all'orgia digitale, le circonvoluzioni aeree della spider-cam non aiutano alla comprensione delle scene. Nel mentre i due titani se le danno imperterriti di santa ragione rimbalzando da una parte all'altra come se fossero due pupazzi gonfiabili e si lanciano agilissimi in elaborate coreografie di lotta che manco nella WWE.
In tutto questo dov'è andato a finire il dramma ? Dove sono quei bellissimi momenti come il sacrificio di Ken Watanabe in King of the Monsters ? Uno degli apici di questa saga.
Insomma Wingard riesce pure a disinnescare qualsivoglia componente drammatica, tornano protagonisti passati, ma non sono più loro, come Millie Bobby Brown, costretta dalla produzione a imbroccare i binari della teen-comedy con non una ma ben due spalle comiche con cui spartire la scena. I nuovi arrivati hanno uno screentime talmente ridotto e una personalità talmente piatta che non ce ne può fregare di meno dall'inizio fino ai titoli di coda (e non ci danno manco il piacere di vederli crepare male come in Skull Island). Cosicché questi poveri esseri umani che già non brillavo per profondità e intelletto nei precedenti capitoli qua appaiono ancor più come degli abbozzi embrionali che non sono mai arrivati ad una stesura organica in sede di sceneggiatura.
Tagli di montaggio tremendi, una fotografia con una colorimetria e un'illuminaizone artefatta in normali giornate di sole, umani che si muovono con alle spalle fondali interamente in computer grafica, mostri in computer grafica che si muovono in fondali in computer grafica, Godzilla è un rettile che ormai ha più espressività di una scimmia, gli attori hanno meno espressività di un rettile.
Insomma il film è tremendo, rimarca ancora una volta l'incoerenza concettuale di questo mondterverse e in questo caso le derive della trama prendono dei risvolti talmente trash che mi vengono i brividi solo ad immaginare cosa possa accadere ulteriormente negli eventuali seguiti per rincarare la dose. Non bastano gli omaggi alla letteratura di Jules Verne per farmi luccicare gli occhi e soprassedere a quello che da li a poco avrà luogo sullo schermo.
Spegnere il cervello di fronte a certo "cinema" non basta a non farti comunque sembrare un perfetto cretino che ha buttato due ore del suo tempo.

 

Kaylee Hottle

Godzilla vs. Kong (2021): Kaylee Hottle

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