Ladmiral, un anziano pittore che non ha mai raggiunto la celebrità, vive, siamo nel 1912, con una governante nella sua villetta di campagna non lontana da Parigi. È domenica e in treno arrivano il figlio Gonzague, la nuora e i loro tre bambini. Passeranno tutta la giornata con papà, fra un ottimo pranzo e una passeggiata in attesa di Irene, la figlia minore del pittore.
Addio caro Bertrand.
È morto oggi, giusto un mese prima dei suoi ottant'anni, il grande regista francese Bertrand Tavernier. Non uno di quelli che hanno fatto fuoco e fiamme, bensì uno di quelli che si scoprono magari casualmente, che subito si amano, di quelli che capiscono e - sì, mi sento di dirlo, - dai quali ci si sente capiti.
Vorrei comunicare un pensiero… leggi tutto
Mi conforta scrivere queste righe in un sito i cui utenti appaiono concordi nell’esprimere valutazioni e opinioni lusinghiere sull’intera opera di… segue
Addio caro Bertrand.
È morto oggi, giusto un mese prima dei suoi ottant'anni, il grande regista francese Bertrand Tavernier. Non uno di quelli che hanno fatto fuoco e fiamme, bensì uno di quelli che si scoprono magari casualmente, che subito si amano, di quelli che capiscono e - sì, mi sento di dirlo, - dai quali ci si sente capiti.
Vorrei comunicare un pensiero…
Francia,1921. Monsieur Ladmiral (Louis Ducreux) è un anziano pittore che in vita ha conosciuto un discreto successo. E’ vedovo e vive nella sua grande casa di campagna in compagnia di Mercédès (Monique Chaumette), la fidata domestica. Vive aspettando la visita dei propri figli. Quella di Gonzague (Micheal Aumont) è più regolare, quasi tutte le domeniche…
Sette sono pochi. Avrei voluto inserire almeno un film d'animazione (Toy Story3?), un Tati (Mon oncle?), un Renoir (La grande illusion?)... ma le regole vanno rispettate.
Bellissimo film, forse il vertice creativo della carriera di Tavernier. Nel 1912, l'anziano signor Ladmiral riceve la visita di suo figlio Gonzague con la moglie e i nipotini. Pur amandoli, le sue simpatie vanno soprattutto alla figlia Irene, indipendente e anticonformista, che si unisce alla compagnia e rallegra tutti con la sua vitalità, anche se nasconde qualcosa di triste al padre... Il…
Noto che da qualche anno le vacanze degli italiani si restringono a vista d'occhio, come la pelle di zigrino di Balzac. Addirittura quest'anno anziché le due settimane a cavallo di ferragosto …
Ho nei miei ricordi delle pellicole che , quando ci ripenso, mi riappaiono alla mente leggere leggere , come una musica di Mozart che aleggi per i giardini di Boboli, come il ponentino, la sera , per le vie…
Rec breve
Uno dei film oggi meno noti di Bertrand Tavernier è uno dei suoi più belli. Ha quasi del miracoloso riuscire a realizzare un'opera di un'ora e mezza su una classica domenica in campagna dal nonno (il film mantiene esattamente quello che promette il titolo), senza annoiare o risultare di maniera e letterari, anzi coinvolgendo ed emozionando con una messa in scena…
Folgorato da "Ricomincia da oggi" mi ero dato una missione: tuffarmi nel cinema di Bertrand Tavernier, di cui avevo visto sì e no un paio di film. In un anno circa sono riuscito così a recuperare l'intera…
Questa taglist nasce dalla bella playlist dell'utente Momo Blues (ispirato da Tiresia) - cui vi rimandiamo - intitolata I giardini di Monet. Noi allarghiamo il tiro e pensiamo ai giardini nel cinema, soprattutto là…
Ottimo film di Tavernier, sensibile e attento nel ritrarre i personaggi con i loro sentimenti e la loro interiorità: spesso dietro ad una maschera di sicurezza e disinvoltura si celano drammi e timori (il figlio che teme la morte del padre, la figlia che sembra felice e sicura di sè, ma sotto c'è la sofferenza per un matrimonio agonizzante). Solo un grande regista con grandi attori potevano…
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Commenti (2) vedi tutti
. . . . . Addio caro Bertrand. . .
leggi la recensione completa di articolotreVoto 6,5. [25.11.2012]
commento di PP