Regia di Davide Parenti, Claudio Canepari vedi scheda film
Ismaele La Vardera è un ragazzone di 23 anni che vive con l'invadentissima mamma e lavora per la trasmissione televisiva Le Iene. Ed è proprio sotto l'imprimatur delle Iene che, con la scusa di volersi candidare a sindaco di Palermo, decide di girare un documentario sui meccanismi della politica, girando per uffici, sedi di partito, case private, sempre con una videocamera nascosta. Cosa riuscirà a riprendere? Quello che tutti ci aspettiamo, anche se non in maniera tanto sfacciata e clamorosa: che il mondo della politica sia soprattutto un mondo di faccendieri, gente senza scrupoli, persone che imbellettano le promesse senza minimamente pensare a come mantenerle. Se l'ovvio del gattopardismo tipicamente italico ci è piuttosto noto e non aggiunge nulla a un film andato al cinema come evento speciale, il vero valore aggiunto sta nell'incredibile facilità d'accesso che il protagonista ha ai piani alti della politica. Riesce infatti ad abbordare Salvini, la Meloni, Crocetta, Miccichè, La Russa, una meteora del grande schermo come Francesco Benigno (il cattivo di Mery per sempre e Ragazzi fuori, che qui ci fa una pessima figura), a ricevere in diretta televisiva l'endorsement proprio del capo della Lega e a compiere una serie di operazioni che pongono l'interrogativo se Il sindaco sia un documentario o un mockumentary costruito ad arte, tanto è assurdo quanto avviene dietro le quinte della politica.
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