Regia di Davide Parenti, Claudio Canepari vedi scheda film
Ascesa e caduta di una “iena”; in tutti i sensi (esagero, ma non troppo).
Tale Ismaele La Vardera nasce giornalista impegnato.
Per scherzo si improvvisa aspirante politico… ma finisce che ci credono in molti.
Per scherno improvvisa, allora, lo scoop delle relazioni politiche incestuose, quelle che solo nelle peggiori democrazie si consumano imperterrite (ovvero, immancabilmente, in Italia).
La scusa della trasparenza è comoda e nobile, ma convince solo in parte.
Ma intanto il gioco (o, meglio, la frittata) è fatto…
Anche se, su tutto, predomina nettamente il rapporto intenso, affettuoso ed autentico con la madre (una verace palermitana salviniana!!); l’unica ancora di salvezza (come sempre) in un mare di nefandezze e compromessi: voto di scambio nei casi più patologici; “accordi politici” negli altri.
Il film è scanzonato ed esuberante come il suo protagonista e, per questo, fa subito presa e (confesso) piace. Ma è una storia vera poco incline alla burla (soprattutto in quel di Sicilia), che presenta presto il conto. E non c’è (vero o presunto che sia) buon proposito che tenga.
Esperimento comunque certamente interessante.
Sul piano tecnico, si pregia di un montaggio ben fatto (che sta al passo con le diverse virate e cambi di vento) e di una direzione che riesce a valorizzare la splendida cornice scenografica di Palermo.
Per il contenuto, al di là dell’amarezza di fondo che rimane, il film merita uno sguardo (distaccato) perché (al netto dei segreti di Pulcinella svelati) c’è da imparare anche (se non soprattutto) da improbabili storie come questa.
E Ismaele La Vardera, nonostante tutto, ha dimostrato (a soli 23 anni!!) di avere coraggio da vendere (ma tanto tanto). E questo lascia un segno.
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