Siamo nel 1934. L'Italia partecipa alla fase finale dei campionati del mondo di calcio. Il Duce vuole che si vinca "a tutti i costi"; il compito di preparare la realizzazione di questo imperativo tocca al commissario Vittorio Pozzo. Dopo la vittoria finale sulla Cecoslovacchia verrà portato in trionfo dai suoi azzurri. Un exploit sportivo caro ai ricordi dei tifosi: De Sisti evita la trappola della ricostruzione agonistica e fissa l'attenzione sui risvolti umani e politici dell'evento. Nel cast alcuni nomi di rilievo della nuova generazione di interpreti italiani.
Una fiction televisiva; una preoccupante carenza di volti famosi; la regia di Vittorio De Sisti; il pretestuoso argomento: la vittoria dei mondiali 1934, in piena febbre per Italia '90. Eppure, al di là di tutti questi presupposti limiti, Il colore della vittoria è tutt'altro che un prodottino di bassa qualità o girato in maniera approssimativa: anzi, già dal soggetto… leggi tutto
Raffazzonato per uscire in tempo, in concomitanza con i Campionati Mondiali di calcio del 1990 (il famigerato Italia '90, per il quale furono scialate centinaia di miliardi di lire), Il colore della vittoria è un originale televisivo in due puntate, poco o niente riuscito. Dispiace dirlo, soprattutto per qualche bel nome coinvolto nell'operazione, come i bravi Adalberto Maria Merli…
Una fiction televisiva; una preoccupante carenza di volti famosi; la regia di Vittorio De Sisti; il pretestuoso argomento: la vittoria dei mondiali 1934, in piena febbre per Italia '90. Eppure, al di là di tutti questi presupposti limiti, Il colore della vittoria è tutt'altro che un prodottino di bassa qualità o girato in maniera approssimativa: anzi, già dal soggetto…
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