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L'età del consenso

Regia di Michael Powell vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'età del consenso

di alan smithee
7 stelle

TFF 36 - POWELL & PRESSBURGER 

Un pittore di origine australiana ormai avviato alla sessantina, famoso ma da tempo latente di quell'ispirazione che lo rese apprezzato e famoso, accoglie l'idea di un amico di tornare, per un certo periodo, nei pressi del continente natio, presso un'isola per gran parte dell'anno disabitata, ove cercare di riflettere e concentrarsi sulla propria opera, per verificare se l'ispirazione è in grado di tornare a coglierlo e ad appassionarlo come in gioventù. Arrivato in loco, dopo aver affrontato i non proprio trascurabili problemi logistici con la capanna diroccata destinata a divenire sua dimora, in compagnia del suo affezionato e vispo cagnetto, l'uomo si dispone ad iniziare la sua nuova vita. Ma l'ispirazione a proseguire la propria opera d'artista, l'uomo la troverà solo grazie all'intervento di una caotica e un po' maldestra giovane ed avvenente ragazza, pure lei abitante nell'isola, e soggiogata dalle angherie di una nonna dispotica e alcolista.

Assieme alla bizzarra ma vitale ragazza, l'uomo ritroverà l'ispirazione verso l'arte, ma soprattutto il vero amore.

Una delle ultime pellicole di Michael Powell, qui solo senza il solidale, affezionato Pressburger, "L'età del consenso" appare come una commedia indiavolata e spiritosa, forte di una prorompente sensualità che si traduce spesso in ostentazioni coraggiose di nudo da parte di una bellissima e carnale Helen Mirren, qui agli esordi, in grado di sprigionare, con la beltà delle proprie fattezze, una intensa carica erotica, e concedendosi con una certa disinvoltura a scene di nudo piuttosto generose, specie in rapporto ai tempi.

A James Mason (fisicamente pure lui in ottima forma) non resta molto altro che fare da spalla alla bella, conturbante attrice britannica, e al simpatico cane con cui il suo protagonista sceglie di trascorrere quel bizzarro, particolare periodo sabbatico. 

Certo i dipinti di cui l'autore risulta autore, appaiono alla vista di un profano come il sottoscritto, davvero disarmanti e puerili, quasi fanciulleschi, e apparentemente, ciò che di più lontano potrebbe coniugare passione dilettantesca con l'arte.

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