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Il soldato ignoto

Regia di Marcello Aliprandi vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Il soldato ignoto

di LIBERTADIPAROLA75
10 stelle

Malinconico apologo antimilitarista sospeso tra le nebbie della provincia padana e della morte...

Titoli di testa: Una manifestazione militare celebra le medaglie al valore di alcuni soldati alleati. Ci troviamo, pochi giorni dopo l'Armistizio dell'8 settembre, nella campagna romagnola. Un paio di militari inglesi, mentre cerca di ricongiungersi col proprio battaglione, capita in una villa abbandonata nascosta da una fitta nebbia. Poco dopo arriva un soldato italiano, poi un americano disertore, una crocerossina e altri soldati (tra cui un fanatico tedesco e uno scrittore). Il luogo è accogliente e pulito. I proprietari sono scappati per paura dei nazifascisti o il posto nasconde un altro mistero? Arriva una persona che chiarisce l'enigma.... Fine primo tempo! Come la nebbia padana nasconde il casolare maledetto, quella del tempo nasconde al pubblico un misconosciuto gioiellino malinconico ed inquietante (con qualche punta ironica) che vale la riscoperta e la visione. Marcello Aliprandi, maestro di quel sottogenere che potremmo definire "malinconico misterioso" (e di cui sono esponenti, tra gli altri, Pupi Avati, Beppe Cino, Dino Risi, Carlo Vanzina e Alberto Lattuada), mancato nel 1997 e qua al suo ultimo film, è un autore da riscoprire. Qua utilizza la carta dell'horror vacui e del grottesco per costruire un commovente e sconcertante apologo antimilitarista sulla vita, la morte, l'odio, l'egoismo e la fratellanza. Di più non possiamo rivelare sulla trama, per non rovinarne la visione, se non dire che, se a metà film un mistero è svelato, verso la fine c'è un altro colpo di scena. Girato nella campagna tra Cervia, Bellaria, Igea Marina, Savignano, nella Repubblica di San Marino e in due hotel di Bellaria (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico) e sorretto da musiche jazz (del grande Pino Donaggio) che ricordano quelle de IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI o di certi lavori del Bertolucci anni '70. Un piccolo capolavoro!

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