Regia di George Sherman vedi scheda film
Un innocuo mercante di cavalli viene scambiato per uno spietato assassino. Il problema è che lo scambiano anche perché vogliono vendicarsi e chiudere la questione. Se sia veramente lui il fuorilegge è quasi secondario.
È un western di tutto rispetto, di quelli a budget limitato, ma non per questo di qualità inferiore. Si può affermare che assomiglia alle pellicole di Budd Boetticher, pur senza averne la complessità e la profondità.
Il protagonista è interpretato da Audie Murphy, piccolo divo del western di serie B, e oggi quasi dimenticato. Impersona un bravo commerciante di bestiame, ma non viene caratterizzato più di così. Lo stesso si può dire della ragazza (Felicia Farr). L'interesse di chi ha scritto e diretto il film, invece, sembra gravitare sull'accozzaglia di forcaioli, funzionari corrotti e perdigiorno che si mettono alla sua caccia, i quali tengono a molte cose (onore, prestigio, denaro, potere, e trovare un capo espiratorio qualsiasi), tranne che alla giustizia. Durante l'inseguimento forniscono un ritratto poco edificante dell'America di allora, e forse degli anni '50 del Novecento. Il peggiore è forse lo sceriffo (Mc Nally, qualcuno lo ricorda in ruoli positivi?), ma anche gli altri non scherzano. Per fortuna c'è qualche lodevole eccezione, ma la masnada nell'insieme non è per niente rassicurante. Infine, il vero responsabile dei crimini è un individuo odioso, praticamente sadico, di quelli senza remissione.
Un pregio del film è sicuramente la bella fotografia panoramica, che ci offre molte vedute mozzafiato del deserto e della catena montuosa sullo sfondo, con l'aria tersa da non credersi.
Ogni tanto i titoli italiani ci azzeccano: qui si tratta proprio di una sfida tra le rocce, su delle montagne dove non cresce neppure un filo d'erba.
Da riscoprire, assieme ai western di Boetticher.
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