Regia di Börkur Sigþórsson vedi scheda film
TFF 36 - CONCORSO
C'erano due fratelli islandesi, una "mula" polacca, e una poliziotta serba... . Ecco gli ingredienti appropriati per amalgamare e dare forma ad un thriller tosto e dinamico in grado di accontentare le esigenze di un pubblico di appassionati del genere.
I due fratelli, che più diversi non si potrebbe immaginare, sono uno agente immobiliare, mentre l'altro uno spacciatore appena uscito di galera, accomunati da una madre tossicodipendente all'ultimo stadio.
La polacca che si presta a trasportare presso di sé ovuli pieni di droga, si sente male durante il viaggio aereo verso l'Islanda e viene colta da un grave blocco intestinale, a causa del quale risulta difficoltosa e ritardata l'operazione di recupero della merce.
La poliziotta serba, infine, è tenace e disposta a tutto pur di fiutare la pista appropriata per catturare i tre, soprattutto da quando un ovulo viene ritrovato su un volo dalla Polonia ove sono appena sbarcati la giovane e l'ex galeotto.
"Vultures", ovvero, e non invano, "avvoltoi", ha un bel dinamismo addosso, e si sviluppa scandendo un buon intreccio narrativo in grado di tener sempre desta l'attenzione dello spettatore.
Oltre ad una valida scrittura, che non si preoccupa molto di mantenere a tutti i costi la plausibilità nel suo rocambolesco e concitato evolversi, il film risulta sorretto da una tenace direzione, opera del regista esordiente Börkur Sigbórsson, in grado di sostenere sempre una valida suspence e mantenere l'intreccio pienamente incadescente.
Non stupirebbe se, a questo punto, una major americana ne acquistasse i diritti per dar vita ad un solido remake a stelle e strisce, affidanfone la regia ad un cinesta di grido, rendendo questi quattro ruoli interessanti e ben costruiti, appannaggio di altrettante star del firmamento hollywoodiano.
A volte succede.
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