Regia di Cristina Comencini, Roberto Moroni vedi scheda film
Documentario sul maschilismo alla tv italiana.
Se è indubbiamente vero che la nascita e la diffusione della tv in Italia hanno fortemente contribuito a unificare a livello culturale il Paese, è del resto altrettanto innegabile che l’indottrinamento catodico ha fatto anche dei seri danni: in questo documentario Cristina Comencini e Roberto Moroni raccontano, tramite una selezione di immagini d’archivio, come la Rai nel corso dei decenni abbia sdoganato e persino rafforzato un certo stereotipo retrogrado di maschio alfa, ignorante, egocentrico e violento. Sex story è più precisamente una storia del maschilismo, che del sesso (come il titolo vorrebbe) alla televisione; dalle vallette in minigonna alle inchieste sui delitti d’onore il passo – pare di capire – è breve. Ogni epoca ha le sue contraddizioni e i suoi atteggiamenti controversi, agli occhi delle epoche successive; Sex story non approfondisce però le ragioni e lascia solo intuire le radici storico-culturali di tali discutibili (se non riprovevoli) comportamenti, dando l’impressione di abbandonare il suo reale obiettivo troppo in fretta. Per capirci: in un’ora tonda di durata si fa un gran parlare di fedeltà, castità e sensi di colpa indotti, ma non compare mai, neppure di sfuggita, alcun argomento religioso. 5,5/10.
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