Regia di Greta Gerwig vedi scheda film
Nuova versione cinematografica della famosa novella di Luisa May Alcott, con una sorprendente Saoirse Ronan nei panni di Jo March, inquadrata sia nella sua giovinezza che nella sua maturità, Completano il cast Florence Pugh, Eiiza Scanlen e Emma Watson nei panni di Amy, Beth e Meg, e Meryl Streep come zia March.
Nuova versione cinematografica della famosa novella, dove si gioca sul fatto che Jo, il maschiaccio della famiglia March nonché scrittrice in erba, non è altri che l'alter-ego dell'autrice stessa, Luisa May Alcott (vedi le diverse brevi scene ambientate a New York, fra la Jo adulta e il suo editore). Per una volta, al centro dei riflettori non c'è Emma Watson (che si accontenta d'interpretare Meg, la sorella maggiore delle March; un ruolo interessante, ma davvero minore, perché Meg scompare per diverse scene centrakli del film), ma l'interprete di Jo, Saoirse Ronan (che, come le altre tre protagoniste, ringiovanisce ed invecchia grazie all'uso del trucco e delle parrucche - famosa scena del taglio dei capelli di Jo inclusa -) che, in un viavai di flashback (ambientati, nell'arco di sette anni, in casa March,a Parigi e a New York), fa del suo personaggio un'eroina forte e romantica in cerca d'amore (vedi il Laurie della sua adolescenza e il francese Friedrich della sua maturità) . Da ricordare Florence Pugh, e Eliza Scanlen, entrambi bravissime nel ruolo di Amy e Beth, come anche le apparizioni di un'invecchiata Meryl Streep nel ruolo di zia March (all'attrice basta la battuta: "Non ho bisogno di sposarmi, visto che sono ricca" per convincere il grande pubblco) e Laura Dern in quello "normale" di mamma March. Per essere un film femminile di costume, un genere che a me, normalmente non fa presa, quello di Greta Gerwig mi ha incuriosito, forse perché da spazio anche a diverse figure maschili, inoltre inquadra le sorelle March più come donne già fatte che come ragazzine e la cosa non mi dispiace.
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