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Toy Story 4

Regia di Josh Cooley vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Toy Story 4

di obyone
8 stelle

 

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Toy Story 4 (2019): scena

 

I tempi sono cambiati ed i protagonisti di Toy Story si sono adeguati ai venti che tirano impetuosi. Che la dolce e rassicurante Bo Beep avesse un temperamento deciso lo avevamo già intuito nell'episodio pilota di questa lunga avventura Pixar quando attirò a sé l'impacciato Woody per essestargli un bacio a tradimento. Che Bo Beep, scomparsa di scena nel terzo episodio della saga, fosse un personaggio così risoluto l'abbiamo scoperto, invece, nel quarto (e ultimo?) film, attualmente nelle sale. La pastorella ha dismesso le sottane voluminose per un elegante ma comodo pantalone e si è trasformata in una copia, in raffinata porcellana, di Med Max. Alla guida di un' Interceptor pelosa e puzzolente la pulzella armata di vincastro ha dimostrato di saperci fare in una giungla, scomoda e complessa, di giostrine e sabbia, di asfittiche vetrine e polverosi cunicoli, abile a preservare la propria fiera libertà quanto a ricucire le proprie ferite con la freddezza di un novello Rambo da pubblico giardinetto. Un parco giochi ed una buia bottega di anticaglie, dove la bella bambola era rimasta intrappolata per anni in attesa di una seconda chance, sono stati il terreno di battaglia nel quale Buzz, Woody e gli altri amici della saga hanno recuperato Forky, giocattolo scappato dalla piccola Bonnie, bambina a cui Andy aveva lasciato tutti i suoi averi prima di iniziare il college. Un nuovo immaginario di giocattoli d'epoca è stato disegnato per l'occasione: il temerario e baffuto Duke Caboom, gli eccentrici e svalvolati Bunny e Ducky, le servili marionette al soldo della melliflua bambola Gabby Gabby cugina delle varie assassine che in questi giorni di canicola estiva si sono impadronite degli arieggiati multisala.

 

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Toy Story 4 (2019): scena

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Toy Story 4 (2019): scena

 

Sono cresciuti i personaggi ed anche i bimbi che avevano vissuto le prime avventure del franchise. Il nuovo film ha esibito, perciò, una trama più complessa, colpi di scena inaspettati e fughe rocambolesche seguendo le peripezie dei protagonisti su almeno tre fronti debitamente intervallati dal montaggio. Elementi splatter e sequenze truci si sono succedute, tra le vetrinette del negozio, rievocando il genere più lontano dall'immaginario dei bambini ma più vicino ai gusti dei fan diventati, oramai, adolescenti. Gli adulti, invece, si sono crogiolati nell''atmosfera retró fatta di bambole in ceramica e servizi da thè, marionette senza voce e vecchi giocattoli non piú adeguati a tempi di plastica. La malinconia li ha avviluppati catapultandololi tra oggetti di antiquariato e luna park con le ruote che hanno lasciato ricordi indelebili nella loro infanzia fatta di corse nei prati e nei cortili polverosi. Ma se i tempi dei nostri figli sono quelli di console e laptop, Pixar ci ha immersi in un racconto di formazione classico in cui Woody rinuncia al passato (la stella da sceriffo) per un futuro incerto ma allettante (l'amore?) richiamando il passaggio all'età adulta che ogni bimbo, tra mille paure, è costretto ad affrontare. Il cambiamento è destabilizzante ma alla lunga è positivo, se vissuto con relativa tranquillità. Ogni personaggio l'ha affrontato con dignità e con coraggio, supportato da sentimenti forti come l'amicizia e la fedeltà. E per chi si trova in una situazione di disagio non c'è niente di più salvifico che modificare le proprie ancorate prospettive, niente di più gratificante che ottenere una chance di ricominciare, una reale possibilità di essere liberi di scegliere, liberi di volare con le proprie ali, liberi di dedicarsi a qualcuno piuttosto che a se stessi, liberi di essere liberi. E soprattutto affrancati da un falso concetto di perfezione: Woody è rimasto senza riproduttore vocale, Bo è stata ricoperta di cerotti che ne hanno risaltato l'impavido portamento. Forky infine è stato creato dalla spazzatura ed ha avuto bisogno di tempo per interiorizzare quanto fosse speciale. Un messaggio di tolleranza, riscatto e bellezza che si libra sui bambini ma che colpisce i più grandi. Diamo a tutti una seconda opportunità. Diamola anche alla Pixar, bambola crudele martoriata da #Metoo che ha imparato la lezione dagli errori commessi all'interno della propria pancia ed è ormai pronta a riciclarsi e ricominciare donandosi anima e corpo ad una nuova "bambina", appoggiandosi al solido pastorale di tradizione Disney ma lasciandosi trasportare dalle brezze leggere del cambiamento.

 

Cinema Eliseo - Lonigo (VI)

 

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Toy Story 4 (2019): scena

 

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