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Cover Girls

Regia di Jerry London vedi scheda film

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La recensione su Cover Girls

di Marco Poggi
6 stelle

Le due modelle Linda e Monique sono, in realtà, due spie internazionali che agiscono sotto copertura per sgominare altre spie. Cornelia Sharpe e Jayne Kennedy sono bellissime; peccato che la trama non sia che un pretesto per esaltare solo i loro sorrisi e i bikini che indossano in scena. Ambizioso film pilota di una serie televisiva mai fatta.

Le due modelle Linda e Monique sono, in realtà, due spie internazionali che agiscono sotto copertura per sgominare altre spie. Cornelia Sharpe e Jayne Kennedy sono bellissime; peccato che la trama non sia che un pretesto per esaltare solo i loro sorrisi e i bikini che indossano in scena. Ambizioso film pilota di una serie televisiva di fine anni'70 mai realizzata, vede la partecipazione anche dell'ex-James Bond George Lazenby che qui fa uno dei cattivi (anche se non il principale), e di un giovane e baffuto Don Johnson, già  abituato ad agire sotto copertura, come poi farà in "MIAMI VICE". Le protagoniste se la cavano, specie Cornelia Sharpe, in un ruolo non molto diverso dal film tv di spionaggio del 1979  "LA VOLPE, IL LUPO E L'OCA SELVAGGIA" ma il prodotto, seppur patinato e glamour, è solo un clone delle "CHARLIE'S ANGELS" televisive. Troppe le somiglianze con il serial delle tre detective, a cominciare dal modus operandi (sì, le due protagoniste sono modelle e spie, anziché investigatrici private, ma pure loro s'infiltrano fra gli avversari per sgominarli, usando fascino, astuzia e pistole nascoste in borsetta), dalla loro prepensione nel cacciarsi nei guai e dal capo Don Galloway che pare un Charlie (e anche un Bosley) in salsa James Bond. Cornelia Sharpe, poi, si veste con abiti che ricordano quelli della Tiffany Welles di Shelley Hack, ma ha anche qualche cosa che ricorda la Jill Monroe di Farrah Fawcett, mentre Jayne Kennedy è un concentrato di Kelly Garrett e Sabrina Duncan in un persononaggio solo. Forse le somiglianze con lo show degli Angeli sono casuali, fatto sta che si passa troppo tempo a presentare le ragazze a discapito delle scene d'azione (che sono poche e terribilmente televisive) e degli avversari che sono solo abbozzati. Eppure, l'idea degli agenti segreti del governo americano che si muovono nell'ambiente della moda, facendo passarelle e servizi fotografici, non è del tutto malvagia; anzi, quest'idea, nel 1984, è stata riciclata nel serial "COVER UP" dal produttore Glen A. Larson di "SUPERCAR", che l'ha ribaltata (non più un agente sergreto donna fin troppo somigliante agli Angeli di Charlie, ma un giovane e palestrato James Bond che si finge modello e viaggia per il mondo accompagnato da una forografa e da vere mannequin), infarcendola di parecchie scene d'azione. Tornando a "COVER GIRLS", ancora s'insiste nel presentare la donna poliziotto, o investigatrice, o spia, più come esca per far abboccare i cattivi e/o i criminali, che come una vera e propria Jane Bond autosufficiente. Le armi della seduzioone, Cornelia Sharpe e Jayne Kennedy, infatti, le sanno usare molto bene, come sanno indossare i vestiti e i bikini giusti per determinate scene, sono le pstole e il karate che latitano qui, ma forse la cosa è voluta. Peccato per la serie di telefilm sfumata, perché avrei voluto rivedere volentieri assieme Carnelia Sharpe e Jayne Kennedy, una coppia black and white così rara a quei tempi. Va beh, rimangono gli Angeli di Charlie, quelle vere, cinque stagioni tv spalmate in cinque anni, fra il 1976 e il 1981,i dove la moda e il costume (e le ragazze/detective) cambiavano a tempo di record.  



 
 

 

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