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Professione... giocattolo

Regia di Francis Veber vedi scheda film

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La recensione su Professione... giocattolo

di Baliverna
5 stelle

Il figlio di un uomo ricchissimo ottiene tutto quello che chiede, e tutto può comprare. Giocattoli, ma anche un uomo, all'occorrenza.

Francis Veber ci ha regalato alcune divertenti pellicole, soprattutto grazie al qui presente Pierre Richard, ma anche in altri film Gerard Depardieu: penso a "Due fuggitivi e mezzo" e "La capra", decisamente divertenti. Veber è uno di quei registi che forse non strabilia per padronanza della regia e per vero senso del cinema, ma che ha finito per fare comunque centro grazie ad idee indovinate e divertenti (è anche sceneggiatore), e grazie ai già citati attori messi a recitare i ruoli a loro più confacenti.
Nella presente pellicola, secondo me il regista è ancora acerbo, deve ancora farsi le ossa. Nella prima parte, il film diverte e offre diverse buone premesse; più avanti, però, non le sviluppa e in alcuni passi sembra che non sappia che pesci pigliare. Penso all'episodio del rinfresco in giardino, dove succedono tante cose che però non portano il film da nessuna parte, e Pierre Richard si incarta. Sarebbe stato auspicabile, secondo me, mostrare un certo cambiamento in un bambino prima abituato a comprare tutto, persino le persone, e anche nello spaesato protagonista, che all'inizio non sa dove sbattere la testa.
Tornando alle già citate premesse, il film sembra inizialmente una riflessione sull'educazione, dove un intruso improvvisato dà un salutare scossone al bambino ultra viziato, e al padre convinto di far bene così. Poi però compaiono i sindacati, i licenziamenti, la redazione del giornale, e la carne al fuoco diventa troppa. Quello che invece viene portato avanti bene è l'affetto che il bambino prova per il protagonista, e praticamente lo ama di più di un padre dedito unicamente a soddisfare i suoi desideri, ma che non ha mai tempo di stare con lui. E la scena finale dell'abbraccio è indovinata.
Intendiamoci, è comunque un film che in qualche modo la spunta, e che a momenti fa ridere, ma siamo lontani ad es. da "Due fuggitivi e mezzo". Secondo me regista e attore erano ancora alla ricerca di una formula che avrebbero trovato di lì a qualche anno.

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