Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Nutiano dopo Nuti, salvatoresiano senza milanesi, pieraccioniano senza Pieraccioni (o quasi: il suddetto fa un'inutilissima apparizione), nel panorama pur disastroso del cinema italiano degli anni Novanta, Viola bacia tutti è, più che una commedia, una mancanza di rispetto verso gli spettatori, un reiterato insulto all'intelligenza dei destinatari. Veronesi è talmente presuntuoso da pretendere di farci credere che tre giovanotti, pur bischeri come ce li mostra fin dall'inizio, si possano innamorare perdutamente di una sciacquetta come la ragazza impersonata da Asia Argento. La quale, da parte sua, non si è mai presa la briga di imparare a recitare o quanto meno di imparare a parlare l'italiano: il suo è, infatti, un idioma comprensibile solo a lei stessa, né italiano né romanesco né altro. L'unica che può gareggiare con lei a chi recita peggio è sua madre Daria Nicolodi. Ma è inutile rigirare il coltello nella piaga, quando il difetto principale è già nel manico, cioè in una sceneggiatura raffazzonata ed inutilmente aggrovigliata. Neppure il povero Ceccherini può fare niente per salvare questo mostriciattolo di film. Il migliore di tutti è il Califfo, ed è tutto dire.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta