Regia di James Cameron vedi scheda film
Nelle oltre tre ore del colossal più costoso della storia del cinema ci sono diversi film. C'è innanzitutto una romanticissima storia d'amore tra Rose (Kate Winslet), rampolla di una famiglia inglese in decadimento, e Jack (Leonardo Di Caprio), giovanotto apolide e squattrinato imbarcatosi sul Titanic grazie ad una partita vinta a carte. Ma nel film c'è anche la ricostruzione storica e romanzata della tragedia che portò la "nave dei sogni" inglese ad infrangersi contro un iceberg nel 1912 sulla rotta per l'America, c'è un marcato apologo sulla lotta di classe, c'è la reificazione del mito di Prometeo, c'è il film di denuncia che mette alla berlina gli speculatori dei primi del secolo che erano disposti a mandare a morte 1500 persone pur di ottenere qualche colonna in più sulle prime pagine dei giornali. A dispetto della moltissima carne al fuoco, il racconto si muove agilissimo, prendendo le mosse dall'epoca contemporanea, allorquando un cercatore di tesori iper-tecnologizzato punta al recupero di un preziosissimo monile appartenuto a Luigi XVI e rimasto chissà dove sul transatlantico. Ma la notizia della caccia al tesoro viene captata da Rose, ormai ultracentenaria (Gloria Stuart), che racconta ai membri dell'equipaggio l'incredibile storia del naufragio del Titanic. Destinata ad un matrimonio d'affari, la giovane Rose si invaghisce dello spirito libero di Jack. Dopo qualche tentennamento, decide di sottrarsi ai voleri materni e a quelli del ruvido fidanzato (Zane) che sono con lei sull'imbarcazione, per cambiare vita. Mentre tra i contendenti si innesca una baraonda di astuzie ed offensive, il Titanic comincia ad affondare: soltanto poche anime sopravviveranno grazie al numero, peraltro ridotto, di scialuppe. Tra queste Rose, che vedrà morire l'amato Jack nel freddo dell'Atlantico, in compagnia di altre 1000 e più persone. Capolavoro del genere catastrofico, interamente girato in studio, curato in modo maniacale anche nei più piccoli dettagli, montato con rigore e fluidità, impreziosito da maestose scenografie, interpretato assai bene, arricchito da intonati momenti umoristici, Titanic è un film contro il quale è inutile accanirsi: vale quello che è costato, ricordandoci dal primo minuto che se è giusto che il cinema sia impegno civile e talento (cose che al film del regista canadese non mancano) è anche, e soprattutto, spettacolo. E questo, dalla prima all'ultima, incantevole e struggente scena, non manca mai.
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