Regia di James Cameron vedi scheda film
James Cameron e i kolossal pompatissimi in generale non mi sono simpatici. Titanic l'ho visto solo 2-3 anni fa, Avatar per ora l'ho scansato come la peste, sicuro che verrà un momento più adeguato per vederlo, quantomeno per evitare una stregua di persone sgomitanti all'ingresso del cinema.
Lo stesso vale per Titanic. Quand'ero bimbetto (nel '97 avevo 7 anni) ho vissuto da emarginato perché ero praticamente l'unico che non l'aveva visto ed ero costretto a sorbirmi le bimbe follemente innamorate di Di Caprio e di scene frivole alla "Sono il re del mondo!!"; ho deciso di rimediare solo dieci anni dopo l'uscita, per capire se fosse davvero un film così bello da riscuotere tanta attenzione mediatica e di pubblico.
La risposta è nì: effetti speciali magniloquenti, drammaticità discreta, buoni attori (nonostante il giovane Di Caprio fosse stucchevolissimo), eppure l'impostazione del film in generale è troppo improntata sul patetismo e lascia che la love story fra l'ereditiera e il morto di fame (topos già largamente sfruttato e strappalacrime) prenda il sopravvento sulla vera storia del Titanic. Film godibile per i già citati motivi ma...mio personalissimo giudizio? Cameron ha semplicemente voluto costruire una macchina da Oscar, sfruttando furbamente l'invenzione della storia d'amore tralasciando il documentarismo e la realtà storica, che è ciò che la gente vuole vedere: sentimentalismo e lacrimoni facili uniti a grandi effetti speciali hanno garantito un successo a tutto tondo.
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D'accordissimo Cheftony! Tuttavia, vivendo in tempi in cui si rivaluta persino Matarazzo, appare abbastanza comprensibile come molti critici, anche assai quotati, si siano sbilanciati entusiasticamente sul Titanic. Cameron, in precedenza, aveva offerto indubbiamente prove di vaglia (i Terminator e Aliens su tutti), e nel 1996, con sensibilissimo intuito (o forse felice casualità?), comprese quanto la componente stucchevolmente melodrammatica fosse in procinto di godere di un potente ritorno di fiamma, specialmente se abbinata e ben equilibrata al superficiale e stantio determinismo del catastrofico anni "70 e a quell'ultra-spettacolarità, vero marchio di fabbrica, immancabilmente garantito da superbi effetti speciali di nuova generazione. Oggi, a un decennio di distanza, il ns ha saputo abilmente variare e aggiornare quel mix, centrando ancora un clamoroso, quanto annunciato, bersaglio (dunque non si trattava di felice casualità...). Cameron è regista abilissimo più che un autore di rilievo, è manager lungimirante più che un artista ispirato, ed è soprattutto un superlativo indagatore/stratega dell'evoluzione dei meccanismi percettivo-spettacolari nella società contemporanea (considerando la repentinità dei mutamenti storico-sociali e comunicativi, resta a priori una gran dote). Con tutto ciò, per i film a 5 stelle (o almeno per dosi consistenti d'arte cinematografica) bisogna rivolgersi decisamente altrove. Un salutone!
Sono completamente d'accordo con quanto dici, anche se credo che il mio giudizio risulterebbe più completo una volta visto "Avatar". Riferendomi a Cameron ho usato, non a caso, il termine "furbamente"...:-) Per quanto ho visto io, sembra un regista da blockbuster, magari anche belli e gradevoli, e una macchinona da soldi (se di soldi gliene dai anche parecchi per lavorare, quando venne girato "Pirana paura" nessuno parlava di Cameron). Nulla più, non me ne vogliano i suoi fan.
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