Regia di James Cameron vedi scheda film
Tipico (ma raro) esempio di kolossal con l’anima, che non si limita a stupirci con effetti speciali ma racconta una storia appassionante. La vicenda del Titanic è di per sé altamente significativa (e infatti è stata rievocata più volte al cinema): una nave che rappresenta l’avanguardia della tecnica affonda durante il viaggio inaugurale alla vigilia della grande guerra, emblema della fine della belle époque, preludio delle stragi del secolo a venire e ammissione dei limiti del progresso tecnologico. In questo contesto si inserisce una storia d’amore interclassista alla Romeo e Giulietta, contrastata e con esito tragico. La prima parte è più decorativa ma già dissemina segnali inquietanti (la minaccia degli iceberg e l’insufficienza delle scialuppe di salvataggio, elementi all’inizio incoscientemente sottovalutati); dal momento dell’incidente diventa un grandissimo spettacolo. E poi, il gioiello custodito per tutta la vita e infine restituito all’oceano; la scena in un paradiso (o in un mondo di sogno?) in cui i confini di classe sono finalmente superati: via, è un gran bel finale.
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