La drammatica vicenda dell'affondamento del Titanic ha già trovato molteplici trasposizioni cinematografiche in ogni decennio a partire dagli anni '40.
Un regista attento alle dinamiche e alle tecniche di ripresa come è sempre stato James Cameron, anche appassionato di immersioni e di esplorazioni dei fondali, come si riesce anche a dedurre da molta parte della propria eccellente filmografia (da The Abyss all'ultimo Avatar), non poteva non essere attratto dall'affrontare nuovamente l'agonia del gigante dei mari, inabissatosi al suo primo viaggio inaugurale nelle acque artiche dell'Oceano Atlantico a seguito di un devastante urto con un iceberg.
Ma cosa sarebbe stato l'ottimo, concitato resoconto della catastrofica fine del più grande transatlantico mai concepito fino ad allora, se non si fosse cercato di concentrare la vicenda umana su una contrastata ma irresistibile storia d'amore che divide due sconosciuti incontratisi per caso sul vascello sfortunato e maledetto?
Probabilmente il film campione di incassi assoluti nella storia del cinema (oltre 2,2 miliardi di dollari di incasso complessivo, al terzo posto assoluto dopo Avatar e Avengers: Endgame) ) si sarebbe trasformato un flop clamoroso.
Perché certo se l'attenzione del pubblico più cinefilo si concentra, in particolar modo, sulle dinamiche precise, millimetriche di un affondamento che già dalle prime immagini ci viene ricostruito in tutta la sua devastante portata, il fatto di essere riuscito a richiamare l'attenzione di una folla spropositata di utenti, si deve per la maggior parte alla love story contrastata ma anche incontrollata che prende la borghese decaduta Rose nei confronti dell'artista mendicante Jack.
Una storia d'amore che sfida le barriere ai quei tempi ben poco flessibili rappresentate da una scala gerarchica implacabile, che proprio in quelle drammatiche circostanze segnò la sopravvivenza o la fine dei naufraghi, distinti e separati in base al ceto sociale, a fronte di una carico di scialuppe ampiamente insufficiente a contenere tutti i viaggiatori imbarcati.
Ma ugualmente una storia d'amore che rivendica l'orgoglio tutto femminile di un personaggio di donna combattiva e risoluta che si oppone allo strapotere di una casta maschile piena di sé e predisposta a trattare l'altro sesso alla stregua di un oggetto da usare a proprio piacimento.
"-E' così ingiusto!
-Certo che è ingiusto... siamo donne... le nostre non sono mai scelte facili."
Cameron non solo si è documentato a fondo sulle dinamiche dell'affondamento, ma ha anche partecipato alle operazioni di monitoraggio ed avvistamento del grande relitto, documentandole ampiamente nelle svariate testimonianze documentarie che hanno caratterizzato l'impegno del regista negli anni successivi all'uscita in sala di Titanic.
Cameron è sempre stato affascinato, come dicevano, dall'elemento liquido, ma il suo colossal riesce a compendiare alla perfezione questa sua fascinazione per l'elemento acqueo, alla fase catastrofica della vicenda, grazie proprio a questo lungo, primario e portante risvolto romantico costituito da una storia d'amore che, nella purezza dell'incanto che la anima, è riuscita a farsi largo e a convincere anche molta parte delle diffidenze più convinte.
Venticinque anni dopo quel successo colossale, seguito dodici anni dopo dall'ulteriore incredibile exploit di Avatar e dal suo tardivo seguito quest'anno, dopo tredici anni di lavoro funestato da molte traversie, Titanic torna in sala in una versione rimasterizzata e in 3D i9n concomitanza della festa di San Valentino, permettendo ai millennials di poter affrontare sul grande schermo le emozioni di un viaggio lungo oltre tre ore che conduce lo spettatore verso un viaggio mozzafiato che scorre via tutto d'un fiato.
La storia di Rose, personaggio veramente esistito, ed unico passeggero che, nella drammatica realtà dei fatti, riuscì a sopravvivere in acqua dopo che la nave colò a picco, si tinge di fiaba e ci restituisce una donna ben più giovane del reale personaggio, attorno alla quale si intreccia una storia di amore conteso dai contorni totalizzanti, a cui l'abile sceneggiatura finisce arditamente per accostare le vicissitudini legate al supposto recupero di un fantomatico diamante, come entusiasmante trait d'union tra la vicenda storico-scientifica legata al recupero del relitto e rappresentazione quasi matematica della tecnica dell'inabissamento.
"Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti".
Kate Winslet e Leonardo Di Caprio si rivelano una scelta perfetta, riuscendo ognuno di loro a dar vita a due personaggi ostinati e avvinti da un sentimento che li rende eroi fieri e consapevoli del sacrificio che le circostanze impongono loro.
Tutto scorre alla perfezione in un film che scivola via tra la musica struggente ed indimenticabile della più nota hit di Céline Dion, quel My heart will go on anticipato durante la vicenda in diverse versioni acustiche, fino al finale ove la voce indimenticabile della cantante canadese sopraggiunge finalmente a tener testa ai titoli di coda.
Completano il parterre di noti interpreti all'interno di un cast colossale, attori come Billy Zane, da sempre un affascinante cattivo farabutto di epidermica efficacia quanto ad antipatia, la scanzonata ma umana Kathy Bates, una opportunista Frances Fisher nei panni della madre di Rose, un bieco David Warner e un incredulo Bernard Hill nel ruolo del comandante.
Ma anche, sul versante contemporaneo della vicenda il compianto Bill Paxton, la veterana Gloria Stuart nei panni di una Rose quasi centenaria, e la bella Suzy Amis, da anni compagna di Cameron.
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