Regia di Frank Oz vedi scheda film
Il bonario professore di provincia Howard Brackett (Kevin Kline) è pronto a sposarsi dopo tre anni di fidanzato con una bella collega (Joan Cusack). Durante la notte degli Oscar un suo ex allievo intanto diventato attore famoso (Matt Dillon) rivela durante la premiazione l’identità (omo)sessuale di Brackett. In città e in tutti gli Stati Uniti scoppia uno scandalo, per cui il professore comincia ad essere perseguitato (in particolare da un cronista in crisi – Tom Selleck): la pressione è talmente alta che Howard comincerà a farsi tante domande ed alla fine, pur insegnando letteratura inglese, saprà fare 2+2.
Un film particolarmente brillante, ben confezionato e, nonostante il tema delicato, politicamente corretto. Frank Oz crea un carillon d’emozioni patinate, in cui Kline ed il suo physique du role vanno a nozze. Tanti i luoghi comuni, tuttavia trattati in maniera spesso originale. Per la prima lunga parte del film si stenta a credere che si tratti di una pellicola del 1997, talmente retrogrado è il modo di inquadrare l’argomento. Ma più vanno avanti i fatti e più il messaggio di Oz sulla parità delle identità sessuali, nonché sull’orgogliosa affermazione della propria condizione, qualsiasi essa sia, vengono fuori, fino all’happy end più classico (e non senza qualche moralismo di troppo) in cui anche i numerosi seguaci di Giovanardi diventano Luxuriani convinti. Una commedia per tutta la famiglia, che non dispiace all’uomo, fa sognare la donna e dona coraggio al gay.
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